Mega (Cgil Basilicata): “La Basilicata non ha bisogno di interventi spot. Diciamo basta alla logica dei carrozzoni che diventano bacini elettorali. La politica torni ad assumere il lavoro come elemento centrale per costruire una nuovo modello di società”. Di seguito la nota integralae.
“La politica torni ad assumere il lavoro come elemento centrale per costruire una nuovo modello di società in Basilicata. Diciamo basta alla logica dei carrozzoni che diventano bacini elettorali. Il mondo del lavoro, le lavoratrici e i lavoratori, i precari, i giovani, esigono risposte”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega.
“La precarietà è la cifra del mondo del lavoro in Basilicata – afferma Mega – ed è evidente come questo determini il peggioramento della condizione di vita delle persone, che in migliaia, e non solo più giovani, lasciano la nostra regione. Oggi è il momento di cambiare questa tendenza. Ci aspettano sfide importantissime in Basilicata e una di queste è la transizione energetica e digitale, che richiedono competenze specifiche sul territorio. Servono nuove politiche attive, investimenti pubblici e privati per generare nuova e buona occupazione. Centrale deve essere la qualificazione delle competenze dei lavoratori e di coloro che devono reinserirsi nel mercato del lavoro. Un processo – precisa Mega – che deve essere integrato in un Piano per il lavoro e non in interventi spot che con la vicinanza alla urne sanno molto di campagna elettorale”. Il riferimento è a “Basilicata Academy”, il neo progetto di formazione professionalizzante presentato dalla Regione Basilicata e che tra i soggetti coinvolti vede Sviluppo Basilicata, l’Università e HSPI – Gruppo TXT, società italiana di consulenza direzionale che offre servizi di “business consulting, IT governance e digital innovation”.
“Un progetto molto nebuloso a nostra avviso – dichiara Mega – Innanzitutto la selezione non prevede una selezione tramite bando ma basta il semplice invio dei curricula dei candidati alla società, che verranno selezionati su criteri alquanto generici. Nulla è stato detto dall’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Galella, sulla eventuale retribuzione per la formazione, né sul ruolo che all’interno del progetto svolgono l’Università e Sviluppo Basilicata. Oltre allo stage, che presumibilmente verrà svolto nelle sedi fuori regione della società, non sappiamo se questi siano finalizzati a eventuali assunzioni che, in tal caso, porterebbero i nostri giovani a spendere le competenze acquisite comunque fuori dalla Basilicata, come se già non fossimo in presenza di una vera e propria emorragia dei cosiddetti cervelli in fuga. A partire da domani, in occasione della Pasqua, i nostri terminal bus saranno nuovamente invasi dai giovani lucani che, disgustati da questi metodi clientelari che rispondono solo a logiche vetuste e miopi, fuggono via dalla nostra regione.
La Basilicata – conclude Mega – non ha bisogno di interventi spot che non apportano vantaggi strutturali e permanenti sul territorio. È necessario prevedere un Piano per il lavoro condiviso con il sindacato, ripartendo dalla piattaforma presentata unitariamente con Cisl e Uil subito dopo la pandemia e alla luce delle risorse derivanti dal Pnrr. Una nuova stagione programmatoria straordinaria e non derogabile, con i quali invertire il ciclo e conseguire un nuovo modello di sviluppo che, di concerto con il mondo dell’istruzione, della formazione e della ricerca, individui strategie, obiettivi e linee di intervento”.