Una pedalata in tandem da Trapani a Trieste, che oggi ha fatto tappa a Matera, per diffondere un nuovo format riabilitativo che mette assieme lo sport, le terre della legalità e un percorso di inserimento e terapia per persone con disabilità o dipendenze. Il 30 marzo, da Trapani sono partiti 8 team di ciclisti che in 33 giorni attraverseranno l’Italia in tandem (2300 km), con il progetto Pedala e Vai.
Nel viaggio di questa comunità terapeutica in movimento, nata da una idea dell’associazione sportiva Cycling Pangea, anche visite ai beni confiscati alla criminalità e gestiti da Libera e incontri con i soci Coop.
Nella giornata di mercoledì 5 aprile si è svolta la tappa da Policoro a Matera, per un percorso di circa 100 km.
Una pedalata fatta in tandem per sfatare dei tabù sulla disabilità e inserire al meglio nel contesto sociale persone con delle difficoltà (fisiche o di dipendenza). Questo è Pedala e Vai il format riabilitativo che si basa sulla terapia effettuata attraverso una attività psicomotoria, creato dall’associazione ciclistica dilettantistica Cycling Pangea di Mirano, con il supporto di Coop – 6 le cooperative impegnate a sostenere questo viaggio, tra cui Coop Alleanza 3.0 presente nel territorio di Matera con un ipercoop – Libera, della Azienda Sanitaria Beccaria di Vicenza (AULSS 8) e della Società Italiana di Montagna Terapia. Si parte dall’idea innovativa di portare la terapia riabilitativa al di fuori del contesto sanitario abituale e di inserirla direttamente nella società. A questo si somma la dinamica della pedalata in tandem, che impone al team una perfetta sintonia e quindi la necessità di adattamento all’altro a prescindere dalle differenti abilità o difficoltà. E in fine si aggiunge un percorso lungo tutto lo stivale italiano che dà spazio e visibilità ad altre realtà impegnate nel recupero, nella riabilitazione e nella messa a disposizione della collettività non solo di beni, ma anche di persone. Ecco il progetto 2023 di Pedala e vai, il quinto step per l’associazione Cycling Pangea che dal 2017 si impegna nella diffusione di questo nuovo format riabilitativo. Una idea nata dall’esperienza del presidente e fondatore dell’associazione no profit Alessandro Da Lio, che assieme a suo cognato Lucio (che ha sfidato le sue disabilità), nel 2018, ha percorso in tandem 20 mila chilometri, dall’Alaska alla Terra del Fuoco, estrema punta meridionale del continente americano. Il 30 marzo sono 8 i tandem che partiranno da Erice nel trapanese, alla volta della Piazza Unità d’Italia di Trieste. Una pedalata lunga 33 giorni per 32 tappe, 2300 chilometri, in cui i componenti dei vari team si alterneranno in modo da dare la possibilità ad ognuno di avere un obiettivo sfidante ma comunque alla propria portata. Partner del progetto, Libera, che accoglierà i ciclisti in alcune delle sue cooperative e associazioni che si occupano del recupero dei beni confiscati alla criminalità.
Alla giornata di oggi erano presenti per il Comune di Matera Valeria Piscopiello, assessore allo Sport e politiche Sociali ed Educative e Michelangelo Ferrara, assessore alla Mobilità Sostenibile: “Una bella iniziativa -hanno commentato gli amministratori comunali- che incontra in pieno la nostra politica attenta alle diverse abilità, alla mobilità sostenibile e al rispetto per l’ambiente”. Per Coop Alleanza 3.0, il presidente di Zona soci Lorenzo Marzulli e una rappresentanza di Soci territoriali.
In occasione della presentazione dell’iniziativa nazionale è stato dichiarato: “La sfida di questo progetto è sfatare il tabù che la terapia si possa fare solo tra quattro mura e che certi tipi di diversità possano essere da impedimento per il raggiungimento di obiettivi, anche molto sfidanti, come può essere percorrere l’Italia in tandem – osserva Alessandro Da Lio presidente di Cycling Pangea – Si tratta di una esperienza di una comunità terapeutica in movimento oggetto di studio, dove persone che non pensavano di riuscire a portare avanti obiettivi di così lungo periodo e impegno, sia fisico che socio-relazionale, oggi lo fanno. È la forza di gruppo che risolve le varie problematicità individuali e le supera”. Una condivisione che assieme al concetto di riabilitazione e recupero valorizza anche la collaborazione con Libera: “Dopo 27 anni dalla legge 109 – commenta Tatiana Giannone, responsabile nazionale Beni Confiscati di Libera – sono 991 soggetti dell’associazionismo, realtà del mondo religioso, gruppi dello scautismo e della cooperazione che, ogni giorno, danno una nuova vita ai beni confiscati, rendendoli sempre di più luoghi comuni. I beni confiscati alle mafie e riutilizzati socialmente sono, quindi, uno strumento consolidato per la lotta alle mafie e per il sostegno ai nostri territori. Aprire questi luoghi a iniziative come “Pedala e vai” ha per la nostra rete un significato profondo: trasformare i beni confiscati in beni comuni, spazi di inclusione e di animazione territoriale”. Tutte le avventure dei tandemoni potranno essere seguite sui social di Cycling Pangea.