Pio Abiusi per conto dell’Associazione Ambiente e Legalità, torna ad occuparsi dei lavori di restauro della statua di Sant’Eustachio dopo aver appreso dal Comune di Matera che la consegna dei lavori potrebbe avvenire entro il prossimo 20 maggio. Proprio oggi, però, è scaduta la proroga di 80 giorni richiesta dalla società esecutrice dei lavori di restauro per completare l’opera. Di seguito la nota integrale.
Pio Abiusi: Un vecchio detto dice “chiacchiere e tabacchiere di legno il Banco di Napoli non ne impegna”. Di seguito la nota integrale.
Il Banco Napoli, una forte istituzione bancaria partenopea,aveva un monte pegni dove la moltitudine di napoletani si rivolgeva usualmente ed era chiaro che si dovesse portare a pegno beni di un certo valore e non già le chiacchiere o utensili poco pregiati.
Spiegato il titolo veniamo al contenuto. Per 13 anni in piazza Sedile è mancata la testa a S. Eustachio, senza entrare nell’acceso dibattito a quale Santo si vuole attribuire la statua. Poi, finalmente, con ampie risorse che giacevano nel bilancio comunale a Settembre del 2022 il dirigente Demarco, che nel frattempo è stato restituito al mittente con soddisfazione reciproca, decise di affidare il restauro della statua e la verifica statica della statua di Santa Irene al Consorzio Kavaklik Restauro, con sede in Roma, specializzato, così sembra, nel restauro dei beni culturali. Si pervenne alla determina di Settembre dopo diversi passaggi amministrativi: un sopralluogo congiunto effettuato in data 16/06/2022 e l’autorizzazione accordata il 18/7/22 dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata che riguardava sia l’intervento di restauro della statua di Sant’Eustachio sia il relativo trasferimento dal Palazzo del Sedile di Matera al laboratorio della ditta Consorzio Kavaklik Restauro, in Roma.
Il 18 di Ottobre con banda e e gonfalone, le autorità locali consegnarono la statua alla ditta scelta per il restauro, l’intervento si sarebbe dovuto concludere entro 90 giorni; decorsi i 90 giorni si sarebbe dovuta applicare una penale nel caso di mancato rispetto del termine stabilito per l’ultimazione dei lavori, per ogni giorno naturale consecutivo di ritardo si sarebbe dovuta applicare una penale pari a € 32,00 giornalieri.
Il 19/01/2023 la ditta esecutrice ha richiesto proroga di 120 giorni al termine contrattuale, per le motivazioni legate alle condizioni di conservazione della statua che hanno comportato maggiori tempi per l’analisi dei materiali e la messa in opera di un diverso procedimento di consolidamento del materiale calcarenitico; forse il sopralluogo congiunto effettuato in data 16/06/2022 era servito evidentemente per una gradevole escursione a Matera ed i tempi utili per il restauro non erano stati ben valutati, questo ci fa nascere dubbi sulla effettiva professionalità della ditta perchè acquisire le certificazioni di idoneità è abbastanza semplice. La proroga richiesta è stata concessa per 80 (ottanta) giorni, il nuovo termine contrattuale per l’ultimazione dei lavori venne fissato al 05/04/2023.
Ad oggi non c’è traccia di statua, neppure di addetti al suo riposizionamento e la statua di Santa Irene svetta solitaria in cima al Palazzo del Sedile. Il buon Sindaco con l’Assessore a seguito fanno voti affinchè la semplice consegna sia compatibile con la data della festa del Santo Patrono, il 20 maggio , ci auguriamo dell’anno in corso. Se l’ultimazione dei lavori avviene entro il 20 maggio, dopo aver concesso una franchigia di ottanta giorni, la penale ammonta ad € 1.280,00 che si potrà devolvere in opere assistenziali.
Forse Sindaco ed Assessore hanno facoltà di disporre delle risorse pubbliche evidenziate in apposito contratto a piacimento?