Basilicata Academy, Consigliere regionale Cifarelli (PD): grande confusione che fa male ai giovani lucani. Di seguito la nota integrale.
Non mi ero accorto che la Regione Basilicata avesse abdicato al proprio ruolo di programmazione e coordinamento dei fabbisogni formativi dei lavoratori e dei futuri lavoratori diventando banale cassa di risonanza e sponsor di iniziative altrui. E’ il commento del capogruppo del Partito Democratico Roberto Cifarelli sul progetto di formazione denominato “Basilicata Academy”.
E’ evidente l’evanescenza di una vera e propria strategia regionale di formazione dei giovani lucani che metta in relazione le esigenze delle nostre imprese con le aspirazioni dei giovani laureati, laureandi e diplomati. “Basilicata Academy”, in assenza di un coordinamento stretto con le imprese lucane del settore ICT, rischia di essere una iniziativa estemporanea se non, addirittura, il luogo del saccheggio e dello shopping di imprese allocate in altre parti del mondo nei confronti dei nostri giovani cervelli. Un acceleratore, insomma, dello spopolamento del Mezzogiorno e della Basilicata.
E’ chiara l’ansia da prestazione del Governo regionale che con l’approssimarsi delle elezioni ha sempre più necessità di colmare il vuoto creato in questi anni in cui la Legge Regionale 13 agosto 2015, n. 30 “Sistema integrato per l’apprendimento permanente ed il sostegno alle transizioni nella vita attiva (S.I.A.P.)” è stata scarsamente applicata ed il CUR (Catalogo Unico Regionale) della formazione non è stato praticamente mai alimentato da progetti innovativi.
Operazioni come “Basilicata Academy”, conclude Cifarelli, per l’avventatezza regionale rischiano di trascinare nella polemica impropriamente anche Unibas, e creano equivoci lessicali con quanto previsto nella città di Matera presso l’hub di San Rocco, lo Smart Lab Accademy, iniziativa strutturata e strutturale proprio nel settore dell’ICT, rispetto alla qual cosa attendiamo di capire a che punto è l’utilizzo dei 3 milioni stanziati con la delibera Cipess di cui alla Gazzetta Ufficiale del 26 marzo 2022. Sorgono spontanei, dunque, i dubbi circa il metodo e la modalità di selezione dei giovani lucani che alimentano, inevitabilmente, quei sospetti tempestivamente denunciati dalla CGIL.