Il 5 marzo scorso a Sasso di Castalda è stato presentato il progetto “Sawabona”.
Presenti al tavolo dei relatori il sindaco della piccola comunità Rocchino Nardo, Anna D’andretta presidente della cooperativa Ethos che realizzerà il progetto e Vincenzo Giuliano Garante per l’infanzia e l’adolescenza di Basilicata.
Il progetto rientra nella campagna di politiche sociali “Nessuno è da solo” promossa dall’Amministrazione Comunale di Sasso di Castalda.
“Il titolo del progetto “Sawabona” che significa “io ti rispetto, ti apprezzo e sei importante per me”. Ha dichiarato il Sindaco Nardo,” è il rituale di una tribù dell’Africa Meridionale che attribuisce all’altro la possibilità di riscattarsi qualora abbia messo in atto comportamenti non adeguati, certi di essere accolti e accettati anche e soprattutto nei momenti di difficoltà. Questo rito rappresenta la duplice possibilità che ciascuno di noi ha: riscattarsi attraverso la propria capacità di mettersi in discussione e il supporto da parte dell’altro che, in un atteggiamento non giudicante, accogliente e di accettazione incondizionata, ci riconosce e sostiene nella volontà di cambiamento e trasformazione.
“Sawabona”, pertanto, muove dalla consapevolezza che “Nessuno è da Solo” e intende avviare un cambiamento comunitario che supporti ed accompagni le persone, indipendentemente dalle condizioni bio-psico-sociali, verso una maggiore consapevolezza delle proprie capacità, risorse e difficoltà in modo da restituire loro ben-essere.
Tutti gli interventi saranno sostenuti da figure professionali esperte nel settore della relazione d’aiuto quali: consulenti familiari, psicologi, sociologi, che attueranno percorsi centrati sulla valorizzazione della persona nella totalità delle sue componenti”.
“È un progetto, ha commentato Giuliano, che mira a: promuovereempowerment comunitario, facilitare la costruzione di relazioni di fiducia tra pari e intergenerazionali, supportare i minori, gli adulti e le famiglie nei momenti di difficoltà, garantire inclusione sociale e partecipazione attiva alla vita comunitaria. L’importanza di questa iniziativa sociale sta nel dare priorità alle relazioni umane ed umanizzanti per favorire la consapevolezza di sé, dei propri bisogni in relazione con la diversità arricchente dell’altro.”.
“Il progetto Sawabona, ha sostenuto Andretta, è rivolto ad adulti, minori e famiglie con difficoltà e si snoda in attività multi ed interdisciplinari che muovono dalla centralità delle persone (adulti e minori) per offrire interventi mirati e di supporto atti a dare risposte ai bisogni delle persone coinvolte”.
“Le attività previste, ha dichiarato l’ideatrice e promotrice, Langone Maddalena, Consulente Familiare e referente Regionale AICCeF (Associazione italiana consulenti coniugali e familiari) in continuità con il precedente progetto “Volo”. vedono il coinvolgimento di esperti e sono così articolate:
Consulenza familiare rivolta a nuclei familiari e singoli; Sostegno psicologico rivolto a singoli e/o piccoli gruppi; Sostegno a minori e adolescenti che vivono situazioni di difficoltà; Sostegno a nuclei familiari con figli con disabilità; Laboratori rivolti a minori e/o adulti; Attivazione di uno sportello informativo”.
“L’iniziativa, ha concluso il Garante Giuliano, attraverso le sue attività, ha l’ambizione ,così come ampiamente è stato ribadito da tutti gli intervenuti, di riscrivere e ridefinire una nuova grammatica delle relazioni, quella che mette al centro la dignità della persona in un tempo dove il reale e il virtuale si confondono, dando luogo a spazi sempre più ampi di solitudine e smarrimento, soprattutto tra i giovani adolescenti.”