Assemblea dei lavoratori ex TIS e RMI a Palazzo San Gervasio, intervento USB Basilicata e Cub Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Il 12 aprile scorso a Palazzo San Gervasio si è svolta un’altra assemblea dei lavoratori ex TIS e RMI per coinvolgere e discutere con i diretti interessati la preoccupante situazione di chiusura e fuoriuscita dai progetti decisa dalla giunta Bardi ,i cui termini, ad oggi, ricordiamo sono il 30 giugno per gli RMI e il 31 ottobre per gli ex TIS. Tra l’altro nella stessa data sono usciti gli avvisi preparati dall’ARLAB per l’individuazione delle cooperative e associazioni del terzo settore che si candidano a ricevere come tirocinanti e a fornire servizi ai soggetti “fuoriusciti ” dalle platee ex TIS e RMI. A dimostrazione della pervicacia con cui questa giunta persegue un progetto fallimentare e che alla faccia dei “nessuno sarà lasciato indietro” continua nella sua deriva di annientamento dei diritti acquisiti e delle richieste che i lavoratori portano avanti ormai da mesi.
Una fuoriuscita ipotizzata con la prosecuzione della maggior parte della platea impegnata ancora una volta in tirocini formativi presso enti del terzo settore che si rendessero disponibili ad accoglierli, sollecitati anche dalla gestione di servizi di inclusione sociale, tutti ancora da definire, indirizzati agli stessi nuclei familiari dei lavoratori della platea su cui era stata prevista l’utilizzo della somma di tre milioni di euro. Su circa 400 unità con una età superiore ai 60 era stato poi ipotizzato un accompagnamento alla pensione(quale?) e un discorso a parte era stato destinato a quei soggetti con problematiche personali per cui si era deciso la non collocabilità lavorativa. Per i più meritevoli poi, debitamente finanziato, poteva essere ipotizzato qualche posto di lavoro ,sempre all’interno delle cooperative ,prevedendo ulteriori esternalizzazioni di servizi comunali affidati alle stesse.
Quasi un copia incolla la proposta illustrata sempre il 12 dalla tre confederazioni regionali maggiormente rappresentative, che, dopo le lotte di questi lavoratori degli ultimi mesi ,hanno dovuto rimangiarsi l’utilizzo in ulteriori tirocini già precedentemente accettati sul tavolo tecnico, e hanno previsto la formazione di cooperative cui partecipassero gli stessi lavoratori. Questa parte della proposta dalla definizione dell’ambito territoriale di intervento al numero degli addetti da inserire nelle cooperative ci sembra tutto lavoro delle loro affiliate rappresentanti del terzo settore e che sono i reali punti di riferimento di organizzazioni che possono vantare l’iscrizione reale di poco più di 160 lavoratori interessati dei 1800 presenti.
Ingessati da una lettura della realtà burocratica e senza più alcuna visione di classe si spingono a ipotizzare l’assunzione di 23 lavoratori nei 23 comuni in cui ne fosse presente uno solo e sempre che ci sia la volontà dei sindaci.
Anche loro alla fine ripiegano sul consorzio per lavori di forestazione e di manutenzione stradale ma senza delineare né numeri né tempi, mentre nella discussione di questi giorni sull’avvio dei cantieri forestali ,compreso il progetto Saap, nessuna proposta ci risulta essere stata effettivamente avanzata.
Di cosa pensano questi assertori delle nozze coi fichi secchi altrui, abbiamo preso visione e come già fatto in passato li diffidiamo dal raggiungere accordi sulla testa dei lavoratori. Rispetto alle posizioni delle altre rappresentazioni politiche e sociali che il 17 aprile manifesteranno contro i decreti Calderoli e che saranno in piazza contemporaneamente alla nostra manifestazione ci aspettiamo che vengano esplicitate in maniera concreta e si trasformino in azioni a sostegno delle rivendicazioni che da mesi i lavoratori stanno portando avanti e che stanno trovando l’approvazione e la motivazione alla lotta nelle varie assemblee. Ad esempio vorremmo che il capogruppo del PD Cifarelli che in questi giorni è intervenuto lamentando la riduzione dell’assegno ex TIS e il valore esiguo del riconoscimento economico e denunciando il tentativo della Giunta regionale di liberarsi della platea così come il governo nazionale dei percettori di RDC, invitandonello stesso tempo le OO.SS. a farsi promotrici di proposte chiarisse la posizione sua e del suo partito sulle proposte di CGIL CISL e UIL e si esprimesse sulle nostre proposte: stabilizzazione per tutti, riconoscimento del lavoro effettuato, immediato riconoscimento dei 300 euro destinati alle cooperative per servizi inattuabili nei tempi previsti, sostegno alla richiesta di una normativa ad hoc per l’assunzione nei comuni , riconoscimento delle garanzie già determinate per i lavoratori socialmente utili.
Vorremmo chiudere rispetto alla incostituzionalità delle nostre proposte richiamando le norme dell’ultimo concorso di stabilizzazione riservato ai lavoratori già assunti per l’attuazione dei progetti del PNRR.
Sono le lotte e i bisogni a determinare le leggi, oltre alle lobbies.