Raffaello Ripoli (già Sindaco di Scanzano Jonico) ha inviato una nota a seguito della sentenza della Corte di Appello di Potenza sulla sua candidabilità alle elezioni. Di seguito la nota integrale.
La Corte di Appello di Potenza, con provvedimento comunicatomi, in data odierna, dal mio difensore Avvocati Gianni Di Pierri, al quale vanno infiniti ringraziamenti sia, e soprattutto, per l’eccelsa opera professionale prestata, sia per la vicinanza umana ed amicale – ha rigettato il reclamo del Ministero dell’Interno (all’epoca ancora in carica il Ministro Lamorgese) proposto avverso il decreto di primo grado, emesso dal Tribunale di Matera in data 06.08.2021, con il quale veniva già rigettata la richiesta di incandidabilità avanzata dal medesimo Ministero nei confronti del sottoscritto, in conseguenza dello scioglimento del Comune di Scanzano per presunte infiltrazioni mafiose. La Corte, nel rigettare la richiesta e nel dichiararmi pienamente candidabile ad ogni competizione elettorale (come aveva già fatto il Tribunale di Matera) ha fatto estrema chiarezza sulle ragioni, infondate, addotte dal Ministero e poste a sostegno della revisione della decisione del Tribunale Materano di primo grado, definendole prive di logica, poiché tese a dimostrare la contraddittorietà della tesi. Nessuna contraddittorietà, ma, anzi, filo e senso logico. Il provvedimento della Corte, peraltro, ha fatto estrema chiarezza anche sul ruolo del sottoscritto, in ordine alla lotta alla criminalità (portando esempi concreti) ed, altresì, sulla lontananza assoluta di condizionamenti e/o di tentativi di condizionamenti nei confronti dello stesso sottoscritto che, sebbene mai e poi mai avvenuti (e lo ripeterei all’infinito), sarebbero stati urticanti, intollerabili, “intollerati nella maniera più assoluta” e respinti decisamente e recisamente. Ripoli, dunque, era candidabile (allorquando si è candidato alle scorse elezioni del 2021, e tanto poiché l’appello intervenne successivamente alla candidatura) e Ripoli è candidabile anche oggi. Questo lo dico alle Cassandre ed ai Denigratori seriali che in questi anni hanno attaccato me e la mia famiglia! L’unico rammarico rimane la tempistica della Magistratura. E spiego perché: Io non mi sono candidato a Sindaco, né tantomeno a semplice Consigliere Comunale, per rispetto verso l’intera Città e tanto poiché, avendo questa “spada di damocle” del ricorso pendente, non ho voluto mettere lontanamente a rischio la mia comunità rispetto ad ulteriori rischi di commissariamento. Cosa che avrebbero dovuto e potuto, che dovranno e potranno fare altri, i quali, ribadisco, al netto di slogan a parole inneggianti all’amore incondizionato per Scanzano, avrebbero dovuto, dovrebbero, e dovranno, con i fatti concreti, rinunciare ad egoismi ed ad egocentrismi personali, aderendo ad un patto di pacificazione sociale. Forza Scanzano.