Potenza città universitaria, Esposito (Cgil Potenza): “Bene i lavori per l’impianto che collega il campus di Macchia Romana al centro storico ma senza interventi integrati il rischio è di realizzare l’ennesima cattedrale nel deserto”. Di seguito la nota integrale.
“La notizia dell’appalto per i lavori dell’impianto di collegamento meccanizzato di via Cavour con il centro storico di Potenza è certamente una buona notizia, specie in vista di un miglioramento dei servizi a favore degli studenti universitari del capoluogo, nello specifico di quelli del polo di Macchia Romana. Tuttavia il progetto non può considerarsi esaustivo di una serie di interventi necessari nel raggiungimento dell’agognato obiettivo di rendere Potenza città universitaria, alcuni dei quali inclusi nel protocollo Unitown, che ci auspichiamo possano essere realizzati velocemente. Il rischio è di realizzare un’altra cattedrale nel deserto”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito. “Il miglioramento del collegamento tra il campus di Macchia Romana e il centro cittadino – prosegue – non può prescindere dal rafforzamento della presenza di presidi e iniziative dell’Università nel centro storico e da forme agevolate di residenzialità. Dal punto di vista della mobilità vanno rafforzati i collegamenti tra le sedi universitarie e le zone di maggiore interesse della città tramite gli autobus urbani, le cui corse allo stato attuale risultano del tutto inadeguate, in un contesto più generale di un trasporto pubblico locale che vede pullman urbani viaggiare vuoti a fronte di un elevato transito di bus extraurbani per i collegamenti con la provincia, che congestionano il traffico cittadino. A ciò si aggiungono gli impianti meccanizzati, quasi del tutto inutilizzati anche per la scarsa manutenzione”.
Per Esposito “la questione abitativa è un altro nodo tutto da sciogliere. I posti alloggio Ardsu realmente disponibili presso le proprie strutture di ospitalità – spiega – sono 44 in via Mazzini e 50 nella residenza di Macchia Romana, in una zona piuttosto nascosta e isolata, tanto che per gli studenti è difficile anche andare a fare la spesa senza prendere un mezzo urbano, quando è a disposizione. Gli studenti in graduatoria che non hanno un posto-alloggio nelle residenze universitarie per assenza delle stesse o per insufficienza di posti-letto disponibili possono chiedere un contributo per un posto-alloggio quantificato nella differenza che va da 150 a 180 euro per un massimo di 30 euro, mentre gli studenti che hanno un canone di locazione mensile pari a 150 euro non hanno diritto a nessun rimborso. Una dotazione finanziaria – prosegue Esposito – che noi riteniamo insufficiente alla luce della sempre maggiore povertà dovuta alla grave crisi economica in atto.
Per questo motivo – propone Esposito – chiediamo al Comune di Potenza, di concerto con la Regione Basilicata e agli enti coinvolti, di rafforzare il sostegno nell’ambito delle politiche abitative a favore degli studenti universitari fuori sede della città capoluogo, nell’ottica di un diritto allo studio che si arricchisce di nuovi servizi e si mostra sempre più attento alle fasce economicamente deboli. È necessario un articolato insieme di misure per agevolare l’accesso alla casa per chi decide di studiare a Potenza, intervenendo sul sistema contributivo e non solo, prevedendo un più elevato contributo affitti, attraverso la collaborazione fattiva di tutte le istituzioni, anche in vista di un ampliamento dei corsi di laurea come quello in Medicina, che ci auguriamo possa davvero avere delle ricadute economiche concrete sul territorio e sul nostro sistema sanitario regionale. Alla base deve esserci un sistema di servizi integrati, che dovrebbe essere tra le finalità principali della legge regionale sul diritto allo studio universitario”.