Crisi area di crisi complessa Melfi, Consigliere regionale Polese (Italia Viva): “Grande preoccupazione dei territori. Si progetti rilancio con idee e programmi”. Di seguito la nota itnegrale.
“Condividiamo l’impostazione ottimistica del bicchiere mezzo pieno: sempre meglio che piangersi addosso. Ma sul riconoscimento delle Stato di crisi della zona industriale di San Nicola di Melfi c’è grande preoccupazione nei territori maggiormente coinvolti. Per questo bene l’approccio fattivo dell’assessore Galella, che oggi in conferenza ha parlato di una grande opportunità per affrontare le criticità, ma le stesse non verranno risolte solo con l’immissione di capitali del Ministero. Serve ripiegarsi e far tesoro delle proposte avanzate da chi sulla situazione complessa dell’intero Vulture Melfese e più specificatamente del comparto industriale di San Nicola, sono anni che lancia proposte e sviluppa analisi”. Lo riferisce in una nota il vicepresidente del consiglio regionale, Mario Polese di Italia Viva che sottolinea: “Solo un mese fa insieme ad Alessandro Panico, Vincenzo Destino e Mauro Basso denunciavamo, prendendo spunto dai dati de Il Sole 24 Ore, che la produzione in Stellantis non sarebbe salita ai livelli ottimali. Oggi l’istituzione dell’area di crisi al di là dei meriti di possibile sviluppo, ci consegna una triste fotografia che rischia di complicare le cose sia a livello occupazionale che di investimento”. “Come Italia Viva – prosegue Polese – sono anni che siamo sul tema, offrendo proposte, incontri e azioni concrete, che sono variate dalle interrogazioni parlamentari fino alla stesura di un Patto per lo sviluppo di Melfi e della Basilicata. Un manifesto che rivogliamo rimettere al centro della discussione e a supporto di ogni atto concreto che verrà, purché preveda una lungimiranza completa e a lungo termine, soprattutto per quanto riguarda la diversificazione della produzione”. “Non vogliamo che Melfi, attraverso l’avvio di questa area di crisi, diventi luogo di assistenzialismo statale. Serve un piano di sviluppo effettivo che faccia tornare l’area tra quelle volano del Mezzogiorno e non solo, che abbia l’ambizione concreta di fornire basi occupazionali solide e che sia laboratorio di idee e impresa”, commenta ancora Polese che aggiunge: “Non possiamo fermarci all’area di crisi, serve già che guardiamo oltre e a come fare tesoro di ciò in termini di crescita. Per questo, sul piano di riconversione e crescita, siamo anche noi pronti a dire la nostra e fare la nostra parte. Ci sono famiglie, imprenditori e lavoratori che dagli inizi degli anni 90 credono nelle potenzialità di questo territorio. Una identità che oggi va ripagata solo dimostrando che ancora si crede e si lotta affinché questo sogno continui a esistere”. “La verità è che oltre ai fondi ministeriali serve un reale sforzo per il rilancio progettuale dell’intera area che preveda un potenziamento infrastrutturale serio con idee e proposte da realizzare” conclude il vicepresidente del Consiglio regionale.