La locomotiva del gioco pubblico e legale in Italia ha ripreso a muoversi, anzi a macinare chilometri. Dopo il periodo nero della pandemia da Covid 19, delle restrizioni e delle chiusure obbligate, oggi il settore è tornato prepotentemente a crescere. A dirlo sono i numeri presentati a Rimini in occasione di Enada, la 35esima edizione della mostra internazionale dedicata agli apparecchi di gioco e di intrattenimento.
19 miliardi e 600 milioni di euro la spesa italiana nel settore gioco nel 2022, con una crescita di 28 punti percentuali rispetto al 2021, quando la quota era minore di 16 miliardi di euro. Numeri importanti, soprattutto per l’Erario dello Stato che ne ha beneficiato per oltre 10 miliardi di euro (ancora in rialzo del 22% rispetto all’anno precedente). Un vero e proprio ritorno alla normalità, quello del gioco pubblico italiano, protagonista di una vera e propria rivoluzione al suo interno. La distribuzione della spesa è infatti notevolmente cambiata rispetto all’epoca pre-Covid 19: se prima era il settore terrestre a farlo da padrone, adesso il segmento fisico è in calo. Segno meno del’8,7%, anche se qualche timido segnale di ripresa si è fatto sentire anche qui. Merito delle riaperture, come dicevamo, ma anche delle gaming hall, luoghi di grandissima qualità in cui gioco, intrattenimento e gastronomia si fondono per un’esperienza di gioco del tutto nuova.
Se la filiera terrestre prova a rimettersi in moto, quella online ha spiccato letteralmente il volo: spesa raddoppiata in tre anni e giro d’affari da quasi 4 miliardi di euro per un comparto guidato da giochi di poker, casinò ma soprattutto scommesse sportive (cresciute dell’89% nel giro di pochi anni, raggiungendo così quota 1,4 miliardi di euro). La strategia vincente che ha contribuito a questo successo è stata l’espansione dell’offerta a livello di registrazione, grazie all’introduzione dei bonus senza deposito. Questi incentivi hanno permesso ai giocatori di accedere ai giochi online e sperimentare le varie piattaforme senza dover effettuare un deposito iniziale, rendendo l’esperienza di gioco più accessibile. In questo modo, le piattaforme di gioco hanno attratto un numero sempre crescente di utenti, che spesso, una volta provato il servizio, decidono di continuare sul sito prescelto.
Adesso c’è solo un passaggio da fare per assecondare la crescita dell’intera industria del gambling. Ed è quello politico. È notizia di pochi giorni fa infatti la conferma del riordino dei giochi, previsto dal DEF, il Documento di Economia e Finanza appena approvato dal Consiglio dei Ministri. Entrate per 102 milioni nel 2023 e ulteriori 177 entro il 2024, per la cifra record di oltre 370 milioni relativi all’esercizio e alla raccolta di giochi pubblici. Una filiera sempre più in crescita, che diventa così garanzia di sviluppo e di benessere per tutta l’economia italiana.