“Chernobyl: 37 anni dopo”. E’ il titolo dell’incontro promosso nel pomeriggio a Casa Cava nei Sassi di Matera dall’associazione “Accoglienza senza confini”, in occasione del 37° anniversario del più grande disastro nucleare della storia, con il patrocinio del Comune di Matera, del Centro Servizi per il Volontariato di Basilicata, del CISOM e dell’AVIB, ovvero la federazione delle Associazioni italiane per la Bielorussia.
Dopo i saluti istituzionali e l’intervento introduttivo del presidente di “Accoglienza senza confini”, Francesco Rubino, è stato effettuato collegamento in remoto con Yury Bandazhevsky, il massimo esperto al mondo delle conseguenze del fall-out nucleare di Chernobyl.
Obiettivo dell’iniziativa, infatti, è stato di rimarcare quanto gli effetti devastanti di quel disastro impattino ancora fortemente sulla salute pubblica delle popolazioni di quei territori.
Di qui la necessità di rilanciare anche le “vacanze di risanamento” per i bambini bielorussi di cui l’associazione materana si occupa da 20 anni, attualmente sospese per il Covid prima e per le tensioni internazionali legate alla guerra russo-ucraina dopo.
All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti di altre associazioni italiane che si occupano di accoglienza, provenienti da Genova, Nichelino (Torino), Milano e Bari, per sottoscrivere insieme ad “Accoglienza senza confini” un patto per il rilancio delle attività.
L’iniziativa è stata anche l’occasione per presentare un libro realizzato per raccontare i primi 20 anni di attività dell’associazione e anche per presentare ufficialmente “Il drago della terra bianca”, il documentario di Sergio Palomba e Mario Raele, prodotto da Rvm Broadcast e Jogo Media e girato tra Italia e Bielorussia, che racconta le attività svolte da “Accoglienza senza confini” per garantire un futuro migliore ai bambini, vittime inconsapevoli e incolpevoli della tragedia di Chernobyl.
La fotogallery dell’incontro Chernobyl 37 anni dopo (foto www.SassiLive.it)