«Il bando del ministero dei Beni culturali rischia di provocare discriminazioni all’interno del settore dei restauratori». L’allarme è stato lanciato ieri dal segretario regionale della Cna, Leonardo Montemurro nel corso dell’incontro che si è svolto nella sede Cna.
«Non resteremo con le mani in mano ad assistere alla scomparsa di oltre 300 figure professionali in Basilicata e oltre 30 mila in tutta Italia. Per questo – prosegue – ci siamo fatti promotori di un ricorso al Tar del Lazio per chiedere una sospensiva del bando. Il 16 dicembre è attesa la decisione».
Nel frattempo sarà resa ufficiale nei prossimi giorni la proroga del termine per la presentazione delle domande di iscrizione all’albo dei restauratori, che passa dal 30 dicembre al 31 marzo prossimo.
Il recente bando, messo in discussione dalla categoria, rischia di creare differenze anche perché giunge con ben otto anni di ritardo.
«l’Italia – aggiunge Montemurro – è il Paese che conserva il 70% dei beni artistici del mondo, ma riserva solo lo 0,3% delle proprie risorse al loro recupero e alla valorizzazione di beni artistici. Il problema è che siamo costretti a fare i conti con grandi lobby anche in questo settore. La volontà politica del ministro, purtroppo, si scontra con l’apparato che risponde, purtroppo, ad altre logiche».
Il cambio di rotta, secondo Cna e Confartigianato, passa dalla legislazione.
«A gennaio – conclude Montemurro – presenteremo una proposta di legge che disciplini la figura del restauratore e disciplini finalmente questo bando».