“La riforma del welfare del governo Meloni, ovvero gli interventi per tutelare le fasce più deboli della popolazione e migliorare la loro qualità di vita e di benessere, rappresenta una grande novità e costituisce una vera e propria svolta sul piano politico e sociale.
I benefici che porterà saranno molto importanti per gli anziani.
In particolare, per le realtà come la Basilicata, dove, stando all’ultimo censimento decennale, i residenti con più di 64 anni di età sono 130 mila (+9,8% rispetto a 10 anni fa) e i grandi anziani con più di 85 anni sono 22 mila (+34,1%)”.
Lo ha detto in una nota l’on. Chiara Gemma.
“Le risorse per questa importante riforma – ha specificato l’eurodeputata del Sud e della Basilicata – arrivano dal Pnrr, grazie al ministro Fitto che sta conducendo un enorme lavoro in un contesto burocratico spesso difficile, e da altri finanziamenti come il Fondo nazionale per le politiche sociali e il Fondo per la lotta alla povertà e all’inclusione sociale.
Disegnare il nuovo sistema sanitario italiano applicando i risultati ottenuti dal quadro europeo di riferimento – ha aggiunto Gemma – significa modellare il welfare nazionale secondo l’evoluzione della popolazione italiana che nel 2050 sarà costituita dal 35% di over 64 e oggi rappresenta il 23%. Una crescita esponenziale della popolazione anziana che inciderà anche sulle malattie tipiche di quella fascia d’età, quali Alzheimer, demenza senile, diabete, difficoltà nella deambulazione, ecc.
L’Italia – ha concluso l’europarlamentare – è la prima nazione in Europa per numero di anziani e la seconda nel mondo. Per tutelare questa preziosa fascia di età riteniamo che il principio guida debba essere l’assistenza domiciliare: la casa deve essere il luogo di cura, di protezione, di sostegno e di aiuto”.