La Cisl Medici Basilicata, in una nota indirizzata all’assessore regionale alla Salute Francesco Fannelli e al direttore generale del dipartimento Salute e politiche della persona, ha segnalato la situazione di illegittimità che si è venuta a determinare ai vertici dell’Azienda sanitaria di Potenza. La federazione della Cisl ribadisce l’esistenza di un «difetto di legittimazione del direttore sanitario a continuare ad esercitare tale funzione per mancanza del requisito di età», sollecitando l’adozione «di ogni opportuna determinazione al fine di mettere in sicurezza la tenuta gestionale dell’Asp, considerato che, allo stato attuale, è l’intero vertice strategico aziendale a risultare in difetto di legittimità».
Nella nota la Cisl Medici ricorda che «il dottor D’Angola ricopre anche le funzioni di direttore generale dell’Asp per vacatio dell’ufficio, avendo tra l’altro in tale posizione abbondantemente superato i termini dettati dal legislatore per la nomina del direttore titolare. Ne consegue che, se dovesse essere confermata la condizione di illegittimità evidenziata dal sindacato, la permanenza del dottor D’Angola a titolo oneroso nelle posizioni di direttore sanitario e di direttore generale facente funzioni assumerebbe un carattere di particolare rilevanza», sia «perché viziata dal punto di vista della legittimità amministrativa», sia perché, secondo la Cisl Medici, si potrebbe configurare un danno erariale.
Tra le contestazioni segnalate dalla Cisl Medici alla Regione Basilicata anche «l’illegittimità della presenza del dottor D’Angola, sempre per difetto del requisito di età, nell’elenco aggiornato degli aspiranti all’incarico di direttore sanitario, approvato con deliberazione di Giunta regionale n° 202300052 del 1° febbraio 2023. Al riguardo, ciò che risulta davvero incomprensibile è che l’anzidetta delibera di approvazione risulta proposta dalla direzione generale per la Salute e le politiche della persona e vede come relatore l’assessore regionale al ramo. In Basilicata si continuano a creare condizioni che possono esporre le nomine dei vertici delle aziende sanitarie al rischio della illegittimità e del non rispetto delle regole. E, relativamente alla gestione dell’Asp, altre nomine potrebbero ancora aggiungersi all’elenco di quelle esposte a vizi di legittimità, rispetto alle quali il sindacato si riserva opportuni approfondimenti. Ancora una volta facciamo appello al senso di responsabilità che le istituzioni dovrebbero avere nell’esercizio delle proprie funzioni, chiedendo trasparenza degli atti amministrativi e garanzia di una loro conformità alle norme», conclude la Cisl Medici.