Alcune migliaia di famiglie lucane non percepiranno più il Reddito di Cittadinanza. Sommate a quante, nonostante il reddito basso, non l’hanno mai percepito per i “paletti” di esclusione (tra tutti, il più odioso, la proprietà di casa) e alla platea dei 1.800 Tmi ed ex Tsi costituiscono una forte area di disagio a cui dare risposte immediate. Ad affermarlo è il consigliere alla Provincia di Potenza Carmine Ferrone (Articolo Uno-PD) per il quale le scelte assunte dal Governo di centrodestra non solo moltiplica il numero delle persone che vivono sulla soglia di povertà, soprattutto al Sud, ma aumenta il precariato con la possibilità di estendere i contratti a termine e l’impiego dei voucher. Due facce della stessa medaglia: il disagio sociale che – aggiunge Ferrone – è la prima grande emergenza da affrontare. E se a livello nazionale non ci sono segnali di sensibilità e di impegno sociale, a livello regionale le cronache di questi giorni del lavoro della Giunta e della maggioranza di centrodestra sulla manovra di bilancio ci danno una situazione anche peggiore. E’ in atto una gara tra partiti e consiglieri del centrodestra su emendamenti che in nessun caso tengono conto dell’emergenza sociale delle famiglie lucane. Tutto questo invece di pensare a riservare risorse finanziarie da destinare a programmi di pubblica utilità sociale, come la pulizia delle cunette delle strade, e ad utilizzare la platea Rmi ed ex Tis attraverso convenzioni con le Province. Una proposta per ridare dignità a questi lavoratori precari ripristinando, con le innovazioni dovute, quella che era la preziosa figura del cantoniere. Il “vento” delle manifestazioni del Primo Maggio e contro l’Autonomia Differenziata non è entrato nei Palazzi di viale Verrastro.