Parco di Agoragri restituito all’Amministrazione Comunale di Matera, il rammarico di AgriNetural. Di seguito la nota integrale.
Il parco di Agoragri (viale Italia/via dei Normanni) progettato, realizzato e gestito dall’Associazione materana Agrinetural, è tornato all’Amministrazione Comunale di Matera.
Il parco, dal 2016, ha restituito alla città un piccolo pezzo di agro materano, ripensando lo spazio a partire dalla sua vocazione: un uliveto, un orto, un vigneto, un’aula all’aperto e un’area per gli eventi. Uno spazio dello stare condiviso, vivo e giovane.
Il parco è stato il risultato di anni di studio e ricerca sugli spazi abbandonati e inutilizzati della città. L’idea dei membri di Agrinetural, giovani ricercatori e professionisti, era quella di testare un modello di rigenerazione urbana a partire dal progetto condiviso fino ad arrivare a testare modelli di gestione dello spazio pubblico ad opera di realtà private, allo scopo di creare una sinergia virtuosa ed un progetto pilota replicabile in città al fine di creare una rete di spazi connessi da una rete di azione e di scambio reciproco.
Dal Bando della Regione Basilicata Nuovi Fermenti al progetto Gardentopia della Fondazione Matera Basilicata 2019, il parco di Agoragri è stato progettato attraverso un processo partecipato insieme alla comunità e alle associazioni locali, è stato realizzato con il supporto economico di enti pubblici, di sponsor privati e con il lavoro di numerosi volontari, studenti e professionisti che hanno creduto nella bontà del progetto e che hanno messo a disposizione risorse, tempo e professionalità per vedere realizzato un piccolo sogno di comunità.
Dalle prime sperimentazioni di agricoltura urbana sono scaturite una serie di altre attività che hanno coinvolto tutti i cittadini, le comunità locali, le associazioni culturali, le scuole e i volontari. Festival, laboratori per bambini e per le famiglie, laboratori di rigenerazione e di autocostruzione, picnic, meeting europei sui temi di sostenibilità, cibo, imprenditoria sociale, apicoltura urbana, laboratori di compostaggio.
Durante l’anno della Capitale Europea della Cultura, Agoragri ha ospitato eventi ed incontri insieme ad ospiti nazionali e internazionali, suscitando estremo interesse.
Nel 2020 e nel corso della pandemia, il parco è diventato uno spazio di riferimento per trascorrere del tempo all’aperto e in sicurezza.
Nel corso degli anni l’Associazione ha potuto constatare come l’attuale strumento dell’adozione delle aree verdi pubbliche fosse limitato e insufficiente nell’idea di immaginare spazi multifunzionali ed eterogenei analoghi al Parco di Agoragri. In varie occasioni pubbliche e nei tavoli di lavoro, i membri dell’Associazione hanno più volte proposto delle alternative rodate, contermporanee ed efficaci, hanno offerto la loro professionalità all’Amministrazione comunale per facilitare il processo ma tali proposte non sono state prese in considerazione.
A partire dagli inizi del 2022, l’Associazione Agrinetural ha cercato in ogni modo di allertare l’Amministrazione comunale circa la scadenza della convenzione, ha tentato di costruire occasioni di incontro e di confronto sui possibili futuri di Agoragri e di tutti gli altri spazi verdi della città che potrebbero beneficiare di una visione nuova del verde pubblico. Vani sono stati i tentativi di comunicazione, di dialogo e incontro e ormai è arrivato il momento di fare i bagagli.
Che ne sarà di Agoragri? L’Amministrazione non sa rispondere, non prende una posizione e non è in grado di trovare soluzioni alternative, e intanto, da gennaio 2023, il Parco non ha un custode, lo spazio è incolto.
È triste ammetterlo ma ci siamo illusi di poter cambiare il paradigma avviando un processo nuovo sul verde pubblico, e purtroppo la sensazione è quella di aver fallito in questo intento.
Il fallimento, però, non è soltanto nostro, di tutti i soci e i sostenitori, di tutti i cittadini che ci hanno creduto, è un fallimento per l’Amministrazione Comunale e per la città, poiché entrambe hanno perso una bellissima occasione per dimostrare che una nuova visione del verde, oltre la mera manutenzione, è possibile.