Iniziati con il taglio della Pitu alla quale era innestata la cima della Rocca, che per un anno è stata ben saldata nei pressi del Municipio, i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio, patrono del borgo, dando vita ad uno dei riti arborei più importanti di questo genere.
Una tradizione molto sentita dai rotondesi che si preparano al grande evento che va dall’8 al 13 di giugno per celebrare, tra canti, balli, buon cibp, l’uomo e la natura in un rito che vede incontrarsi, in un matrimonio “fra gli alberi”, la sposa “la “Rocca” e lo sposo la “Pitu” ovvero un albero di faggio di oltre 20 metri di altezza e un abete, la rocca di circa 10 metri in una tradizione che si perde nella notte dei tempi.
Sacro e profano in onore di Sant’Antonio da Padova che la leggenda vuole sarebbe passato da Rotonda e proprio nei boschi del Pollino avrebbe dormito circondato da alberi secolari in località Marolo. Anni dopo, sempre secondo le credenze locali, un giovane bovaro sarebbe inciampato nello stesso luogo e sarebbe caduto rovinosamente in un burrone dove, dopo aver invocato S. Antonio, sarebbe stato tratto in salvo dal Santo apparso in tutto il suo splendore. Il giovane, una volta rientrato in paese, decise di abbattere un abete e offrirlo al Santo. Da allora ogni anno il rito si rinnova.
“Come da tradizione il primo sabato di maggio si è provveduto al taglio della vecchia “Pitu” alla quale era innestata la cima della “Rocca”. Così il sindaco, Rocco Bruno. Iniziamo con tantissima gente segno che questa festa sta assumendo sempre più un valore importante non solo per la nostra comunità ma per l’intera regione Basilicata. Senza dubbio si tratta di uno dei riti arborei più importanti anche a livello numerico siamo orgogliosi e fieri. Quest’anno ci saranno un po’ dinovità legate essenzialmente a motivi di sicurezza; c’è stata una grande partecipazione, tante richieste, ben 25 giunte per poter trainare la “Pitu” ma per questioni di sicurezza, il numero stabilito in un’apposita riunione è stato stabilito 16. La grande richiesta testimonia quanto sia importante questa tradizione e l’interesse che riesce a catalizzare dal momento che le richieste erano ci sono pervenute anche da cittadini non residenti a Rotonda e questo ci inorgoglisce. Ripartiamo quindi con grande speranza, grande fede. Questo è il primo passo per poi vivere la festa che avrà il suo culmine il 12 di giugno con l’arrivo del corteo in piazza dei due grandi alberi”.