In tenda davanti alle università contro il caro affitti. Partita da Milano, la protesta degli studenti sta contagiando molte altre città italiane. Anche in Basilicata, a Potenza come a Matera, sostenere gli studi universitari rappresenta un grave peso economico per le famiglie, per cui studiare non è più un diritto di tutti ma un privilegio di pochi.
“Quella degli studenti universitari di tutta Italia – afferma Eustachio Follia, coordinatore di Volt Basilicata – è una delle più belle e significative forme di protesta mai attuate, in quanto i ragazzi stanno manifestando non soltanto per loro, ma soprattutto per le loro famiglie, costrette a sacrifici inauditi per investire sulla formazione e sulla conoscenza dei propri figli. Non possiamo ignorare il fatto che il disagio riguarda anche i ragazzi lucani e le loro famiglie. Rettore, senato accademico e consiglio di amministrazione, sono chiamati a mettere in atto misure urgenti e tempestive in favore degli studenti, attraverso incentivi, servizi e agevolazioni: e, qualora si dovesse perpetrare la consueta inerzia, intervenga la Regione”.
“L’Unibas – prosegue Follia – nonostante gli enormi finanziamenti da parte della Regione Basilicata (14 milioni di euro l’anno) eroga borse di studio che sono tra le più basse d’Italia: mediamente 2.600 euro agli studenti meritevoli, a fronte dei 4.000 euro delle Marche, ad esempio. Ed anche per quanto riguarda l’esonero delle tasse il nostro ateneo è in fondo alla classifica, stabilendo una soglia Isee per l’esonero totale che è di 21.000 euro (quasi ovunque varia da 23.000 a 26.000 euro, con punte di 30.000 euro). Per non parlare dello studentato: a Matera l’ultimazione dei lavori della casa dello studente era prevista nell’ottobre 2014: ad oggi non è stata ancora completata. Lo scorso mese di novembre sono stati stanziati 7,5 mln di euro che dovrebbero servire ad ultimare i lavori. L’immobile oggetto di recupero e di ristrutturazione edilizia è il secondo padiglione dell’ex ospedale di Matera, che sarà adibito a residenza per studenti universitari. I finanziamenti coprono l’importo necessario per l’aggiornamento del progetto ed il nuovo appalto dei lavori, che riguarderà le opere impiantistiche, di completamento e finitura, nonché l’acquisto degli arredi per la funzionalità e fruibilità della struttura”.
Per anni abbiamo lasciato che il carico economico per frequentare le università italiane pesasse quasi esclusivamente sulle famiglie – aggiunge il coordinatore lucano di Volt -, sino ad assorbire quasi interamente il reddito medio di una famiglia. Ed anche il Pnrr non ha affrontato il problema in maniera adeguata né il Governo ha assunto impegni seri, nonostante i primi stanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza abbiano dimostrato come le risorse stiano andando in gran parte al privato e al libero mercato, non favorendo significativamente il diritto allo studio”.