Quello a cui stiamo assistendo al Comune di Matera è incomprensibile per cittadini, imprese ed associazioni; la città vive con distacco un’altra crisi di questa amministrazione, una crisi che si porta avanti da mesi, culminata dieci giorni fa con l’azzeramento della Giunta, e che fa il paio con quella vissuta a fine 2021 di cui ricordiamo la firma del famoso “patto di lealtà”. In meno di tre anni di amministrazione aspettiamo che venga nominata la terza giunta comunale in perfetto stile “Cencelli” con annessi psicodrammi.
Il Partito Democratico non è mai stato, e mai lo sarà, tra coloro che si beano per una amministrazione in crisi, perché il bene per la nostra città viene prima di tutto.
Tuttavia non si può non prendere atto che la città vive un senso di autogoverno, dove le cose vanno da sole (e non vanno bene), dove il peso dell’amministrazione comunale viene vissuto come quasi inutile, una percezione pericolosa che amplifica lo scollamento tra politica e cittadini.
Il Sindaco Bennardi, se ne è in grado, faccia presto e bene, evitando ulteriori inciuci con altri “peones” come già avvenuto con l’ingresso in maggioranza della lega. Ancora stentiamo a credere che questo sia accaduto, una aberrazione politica non stigmatizzata dal Movimento 5S sempre pronto a far rilevare le contraddizioni politiche altrui.
Quello che appare evidente e preoccupante è che la diatriba a cui tutti stanno assistendo è un regolamento di conti che non ha nulla a che vedere con la politica ed i problemi della città: un piccolo risiko del potere cittadino in mano ad improbabili dirigenti del presente e del passato.
E’ evidente il fallimento del cosiddetto “modello Matera”, e di ciò dovrebbero rendersene conto innanzitutto quei partiti che hanno fatto la storia del centrosinistra in Basilicata. Il Sindaco Domenico Bennardi si ricordi che governare la città di Matera è cosa impegnativa, dunque si dia una mossa: o risolve la crisi rapidamente o dia le dimissioni, Matera non può aspettare.
Mag 10