Presentato dal Consigliere regionale Gianni Leggieri un emendamento alla Legge di Bilancio per finanziare la riapertura del Museo dell’emigrazione lucana di Castel Lagopesole.
Nel proporre lo stanziamento di 300.000 euro, il Consigliere del Movimento 5 Stelle sottolinea come la riapertura del museo dell’emigrazione lucana garantirebbe anche il ripristino dei 4 posti di lavoro relativi agli operatori museali/guide che gestivano la struttura e che sono stati formati con apposito corso di formazione finanziato dalla Regione Basilicata.
Il “Centro dei Lucani nel Mondo Nino Calice”, istituito con Legge Regionale n. 11/99, ha come obiettivo quello di promuovere la conoscenza del processo di emigrazione, dei suoi effetti con particolare riferimento alla integrazione degli emigrati nel mondo del lavoro, alla organizzazione familiare, al tenore di vita, alle esigenze maggiormente avvertite, agli effetti del fenomeno dell’emigrazione lucana, al contributo dato alla crescita degli altri Paesi.
Dopo più di 16 anni dalla legge istitutiva, le attività del Centro dei lucani nel mondo presero corpo e finalmente il Museo dell’emigrazione lucana aprì ufficialmente le porte al pubblico il 22 maggio 2016, in occasione della celebrazione della “Giornata dei lucani nel mondo”, manifestazione svoltasi a Lagopesole che, con il suo magnifico castello federiciano, fu scelto come luogo per ospitare le sale dell’esposizione multimediale che la Regione Basilicata, attraverso il Centro Lucani nel Mondo “Nino Calice” ha voluto realizzare. Grazie al lavoro di 4 Operatori Museali/Guide formate con Apposito Corso di Formazione finanziato dalla Regione Basilicata, veniva garantita la fruizione di uno spazio espositivo sul tema dell’emigrazione italiana, soprattutto lucana, con particolare riguardo al tema del viaggio a partire dal periodo dell’Unità d’Italia sino alla metà del ventesimo secolo.
Il visitatore è guidato nel percorso attraverso un allestimento che consente, tramite fedeli riproduzioni di ambienti e luoghi, di rivivere il viaggio e l’emozione dello stesso con l’ausilio di strumenti multimediali, installazioni interattive ed arti visive.
Dopo soli 4 anni, tuttavia, il Museo dell’emigrazione lucana fu costretto a sospendere la sua attività, in un primo momento, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia Covid19, poi in ragione dei lavori di ristrutturazione del castello di Lagopesole, struttura ospitante il museo. Da allora il museo è ancora chiuso.
Lo stanziamento della somma di euro 300.000,00 consentirebbe il finanziamento della gara di appalto per la riapertura del Museo dell’emigrazione lucana e garantirebbe, inoltre, il ripristino dei 4 posti di lavoro relativi agli operatori museali/guide che gestivano la struttura.