L’apertura di una nuova sede sindacale non è mai un evento interno al sindacato perchè rappresenta, prima di tutto, un presidio di servizi per un’intera comunità che soffre l’assenza o l’inadeguatezza di servizi. La “Casa Uil – Casa delle persone” inaugurata venerdì a Palazzo San Gervasio ha molti significati. A sottolinearlo il segretario regionale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli che insieme ad un gruppo di dirigenti regionali e locali, al sindaco di Palazzo Luca Festino, ha partecipato alla manifestazione presentando la nuova sede Centro Servizi Uil. Soprattutto per Palazzo e l’area dell’Alto Bradano interessata da processi di sviluppo in agricoltura con l’arrivo di alcune centinaia di operai extracomunitari per le grandi campagne di raccolta – continua – vogliamo rafforzare ulteriormente la presenza sindacale in un territorio strategico che ne ha ancor più bisogno. La UIL Basilicata, con le Categorie, nell’ottica degli investimenti strategici per crescere nel proselitismo e nei risultati dei nostri servizi, è sempre più presente sul territorio, è sempre più vicina alle Persone. Con l’ultimo congresso nazionale – aggiunge Tortorelli – abbiamo superato la “mission” di “Sindacato dei Cittadini” per diventare il “Sindacato delle Persone”. Vogliamo allargare gli orizzonti, guardando con più forza a vecchi e nuovi bisogni, in una società la cui soglia dei diritti è regredita. Dunque – ha detto ancora Tortorelli – proseguiamo il percorso di predisposizione di organizzazione a rete in grado di perseguire trasversalità ed interazione funzionale dei servizi nell’unica destinazione possibile: l’associato, il cittadino, la Basilicata. La sfida che ci siamo posti è quella di mettere al centro la fatica delle imprese e del lavoro anche nel conflitto per distribuire le nuove risorse. C’è infatti una relazione stretta tra i “beni comuni”, l’identità e il futuro di una comunità regionale. Tutto questo nella convinzione che le nuove sfide dello sviluppo globale hanno bisogno di grandi intese e di governance nuove, convergenti ed artefici del lavoro per lo sviluppo secondo il rilancio di una pianificazione strategica compartecipata e polisettoriale. Senza piani e capacità realizzative accompagnate dall’applicazione quotidiana di strutture, territori, enti locali e forze sociali il rischio è di rimanere marginali invece che protagonisti convinti che la nostra regione ha ricchezza di beni locali. L’idea forte è di generare un nuovo ciclo di pianificazione, partecipata da territori e sociale, per inanellare le diverse e cospicue leve finanziare del Pnrr e dei fondi europei, con interventi coerenti e cumulativi secondo i bisogni delle nuove generazioni coniugati alla valorizzazione dei beni comuni nel contesto globale. Se volessimo sintetizzare tutto, serve più concertazione, più partecipazione, e farsi contaminare di più dal coraggio. È il nostro impegno che rinnoviamo a fianco dei lavoratori, dei pensionati, delle donne e dei giovani, per ridare dignità alle persone”.
Mag 13