Vertenza Val d’Agri vigilanza Centro Oli Viggiano e indotto Tempa Rossa, Esposito (Cgil Potenza): “Nei cambi appalti lavoratori poco tutelati. Da Eni e Total ci aspettiamo più attenzione: reinvestano gli extraprofitti sul territorio a tutela della salute, dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori”. Di seguito la nota integrale.
“Le due vertenze oggi in Val d’Agri, degli addetti alla vigilanza Sicuritalia al Centro Oli di Viggiano e dell’indotto dei metalmeccanici a Tempa Rossa, dimostrano come negli appalti i diritti dei lavoratori siano ancora troppo poco tutelati, anche se di mezzo ci sono i più gradi player mondiali delle estrazioni petrolifere, Eni e Total”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito, che oggi ha partecipato a entrambi i sit in di protesta, quello Filcams Cgil per gli addetti alla vigilanza del Centro Oli Eni che chiedono un adeguamento economico al pari dei lavoratori diretti del Centro Oli e quello dei metalmeccanici dell’indotto Tempa Rossa che, in vista della prossima fermata a partire dal 20 maggio, chiedono maggiori tutele e maggiore sicurezza.
“Non possono esserci lavoratori di seria A e lavoratori di serie B. In entrambi i casi – afferma Esposito – si tratta di impieghi fondamentali per la sicurezza e la tutela del territorio. Dalle due grandi multinazionali del petrolio ci aspettiamo un intervento più attento e significativo dopo aver sfruttato per anni le risorse della Basilicata. I diritti dei lavoratori non si barattano – conclude Esposito – e al pari della tutela ambientale devono essere al primo posto negli interessi delle multinazionali i cui extraprofitti non solo andrebbero quantificati, ma tassati e ridistribuiti sui territori a beneficio della collettività, a partire dalla sicurezza e dal rispetto dei diritti dei lavoratori, a tutela della salute e dell’ambiente”.