Leonardo Rocco Tauro, Componente Assemblea Nazionale Fratelli d’Italia, in una plaude iniziativa del sindacato Cisl che a livello nazionale ha inteso lanciare una “Proposta di Legge di iniziativa popolare” per la piena attuazione del art 46 della Costituzione vigente. Di seguito la nota integrale.
Non posso che plaudire vivamente l‘iniziativa del sindacato Cisl che a livello nazionale ha inteso lanciare una “Proposta di Legge di iniziativa popolare” per la piena attuazione del art 46 della Costituzione vigente.
“Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”.
I padri costituenti della stessa Carta erano consci, sin da allora, che bisognava da subito andare oltre il dannoso dualismo lavoratori -imprenditori.
Detto ancora in modo più noto, ma anche più divisivo, superare il concetto della “Lotta di classe”.
Dove datori di lavoro e lavoratori stessi, a volte acerrimi nemici, nello stesso spazio produttivo, e in conflittualità perenne, erano costretti a convivere.
Occorreva, cioè per i Costituenti, trovare le giuste ragioni dello stare insieme tra i due soggetti principali della produzione.
L’”alchimia” tra il “padrone” e i “salariati” che di fatto rende possibile la nascita di ogni prodotto materiale o astratto che possa essere.
Senza l’uno non ci può essere l’altro.
Per il bene degli uni e degli altri, ed anche della stessa nazione.
Il continuo e costante e aspro confronto, dove ognuno resta arroccato sulle proprie posizioni, non porta alcunché di buono.
Se tale contrapposizione ottocentesca poteva avere una sua ragione di essere sino a qualche decennio fa, negli ultimi tempi il continuare ad essere diversi e distinti e distanti nuoce ancor di più.
A tutti!
Oggi, dove a partire dalle grandi aziende non v’è più il singolo proprietario, ma nella stragrande maggioranza dei casi ci troviamo di fronte a società di capitali, si deve passare avanti.
Andare oltre!
Verso appunto una gestione compartecipata tra imprenditori e lavoratori, per il raggiungimento di obiettivi comuni.
Con l’assumersi, tutti, rischi e vantaggi derivanti da ogni intrapresa produttiva grande o piccola, privata o pubblica che possa essere.
Ove il Capitale abbia la stessa importanza e dignità del Lavoro, e viceversa.
Ben venga, dunque, questa nuova e illuminata visione del mondo produttivo del sindacato Cisl, che per primo in Italia, ma credo su tutto il pianeta, punta a rendere concreto uno dei dettati più nobili della Costituzione italiana.
Se settantacinque anni fa i tempi, forse, non erano ancora maturi per una “pace sociale”, oggi finalmente lo si incomincia a recepire in tutta la sua forza e voglia.
E’ un evento epocale, quello delle auspicabili nuove relazioni tra lavoratori e proprietari del fattore capitale, il solo parlarne, per adesso.
Di portata, oserei dire, rivoluzionaria.
Una piccola, ma per me importante, digressione.
Sin dal primo momento, cioè sin dal primo gennaio 1948, ovverosia entrata in vigore della Costituzione, il primo partito a battersi per la sua immediata attuazione della norma costituzionale fu il neonato Movimento sociale italiano.
Che puntualmente ne chiedeva la sua piena applicazione in ogni occasione.
Pertanto, oggi non posso che apprendere con grande piacere l’iniziativa della Cisl.
Così come moltissimi saranno gli italiani e i lavoratori e gli imprenditori che deporranno le proprie firme sugli appositi moduli, ben oltre le cinquantamila necessarie perché il Parlamento la prenda in carico.
Come sono convinto, infine, che in parlamento ci sono partiti pronti sin da ora a lavorare in questa direzione.
La mia firma, idealmente, v’è sin da ora.
E non solamente la mia firma.