Si sono svolte le assemblee Fiom Cgil Basilicata nello stabilimento Stellantis di Melfi per discutere con le lavoratrici e i lavoratori le iniziative da mettere in atto per aprire il confronto con Stellantis e le istituzioni locali e nazionali sulla situazione critica dello stabilimento e dell’indotto perché si realizzi la garanzia della tenuta occupazionale e produttiva.
La Fiom Cgil Basilicata, unitamente alla Cgil – alla presenza della segretaria generale Fiom Cgil Basilicata Giorgia Calamita, del segretario Antonio La Morte, del segretario generale della Cgil di Potenza Vincenzo Esposito e dei delegati Fiom Stellantis – rivendica la necessità di riaprire il tavolo con Stellantis, così come prevede l’accordo del 25 giugno 2021 sottoscritto dal sindacato, per confermare la tutela occupazionale, salariale e delle condizioni di lavoro e di sicurezza, nella fase della transizione elettrica, necessaria per la ecosostenibilità del paese e per garantire un sistema industriale e dell’automotive che possa essere all’altezza delle nuove sfide e creare opportunità per la tutela produttiva e occupazionale.
“L’assenza del confronto con Stellantis – ha detto Calamita – è un fatto grave, non si ha contezza del cronoprogramma sull’inserimento delle nuove vetture, ancora peggio è che si procede con lo smantellamento produttivo e occupazionale a colpi di trasferte, incentivi all’esodo e contratto di solidarietà che hanno tutta l’area di licenziamenti mascherati. Dalle assemblee è emerso in modo chiaro il continuo peggioramento delle condizioni di lavoro per chi resta sulle linee, non più sostenibile: si cancellano le pause, si cambiano i turni e gli orari da un giorno all’altro, tutto per garantire la massima efficienza a Stellantis. Il rischio di una crisi devastante sull’economia e sulla vita delle persone di tutta la regione sta diventando una dura realtà e la Fiom Cgil non starà a guardare. Chiediamo alla politica, alle istituzioni regionali e nazionali, alle imprese e a Stellantis, di rompere il silenzio perché si possa frenare un processo di dismissione e di smantellamento di un sito produttivo importante come quello di Melfi. Sono 2.600 i lavoratori ormai dichiarati in esubero dello stabilimento, tra trasferte ed esodati, con ulteriore impatto occupazionale anche sull’indotto. L’area industriale di Melfi vantava una filiera importante del settore automotive con un alto numero di occupati, con competenze professionali che va mantenuta”.
All’assemblea si è discusso anche delle ragioni alla base della manifestazione nazionale indetta da Cgil, Cisl e Uil a Napoli domani 20 maggio, cui parteciperà una delegazione della Fiom Cgil Basilicata.