Al Salone del libro di Torino presentato “Ion” di Dino Lopardo. Il testo di drammaturgia contemporanea, edito da Le Penseur Edizioni, è stato illustrato dall’autore e dall’editore Giovanni Viggiano presso lo stand del Consiglio regionale della Basilicata.
A catturare l’attenzione dei lettori che si sono avvicinati oggi pomeriggio allo stand del Consiglio regionale della Basilicata al Lingotto di Torino, l’autore del testo di drammaturgia contemporanea “Ion”, Dino Lopardo e il direttore e coordinatore editoriale Le Penseur Edizioni,Giovanni Viggiano. “Si tratta – hanno spiegato Lopardo e Viggiano – di un testo teatrale, un dramma in un solo atto, corredato di immagini di scena, recensioni che tratta del rapporto tra fratelli, Paolo e Giovanni, segnati da un passato che li ha condizionati profondamente, della presenza soffocante di un padre e della diversità sessuale in una famiglia del sud”.
“Il punto di partenza per me – ha detto Lopardo – è stato la ‘gabbia’, un elemento metaforico ma al contempo fisico, materiale. Una gabbia questa società. Esseri umani ingabbiati nelle loro paure, desideri, sogni. Dal punto di vista scenico evidenziare dei confini per me è stato fondamentale. Un quadrante dove i due fratelli, Giovannie Paolo agiscono. Una gabbia immaginaria appunto; quella delle mura domesticheda dove prende il via questa vicenda e questo conflitto ancestrale. All’interno di questo quadrante un’ulteriore gabbia (quella di Giovanni), una gabbia mentale, dove sono racchiusi i suoi ricordi, sogni, amori, aspirazioni. È tutto molto freddo intorno, per questo ho deciso di optare per un allestimento scenico metallico, freddo appunto.Diversi autori mi hanno ispirato e hanno affrontato il tema della ‘gabbia’; per alcuni addirittura è stata la loro ossessione: Elias Canetti, KahlilGibran, Andre Benjamin, Alaion de Botton, Gesualdo Bufalino, Leo Buscaglia, solo per citarne alcuni. Giovanni e Paolo, protagonisti di questa vicenda, sin dall’adolescenza sono stati sopraffatti da una serie di aventi che gli hanno poi condizionato l’esistenza. Essere emarginati o emarginarsi? Cosa accade quando un essere umano viene lasciatosolo a marcire in silenzio dalla propria famiglia? Essa ha un peso specifico, come pure gli affetti, il condizionamento della società. Ho voluto che i protagonisti di questa storia fossero entrambi rinchiusi nelle loro aspirazioni, sogni, vizi e tanta rabbia. Non c’è chi vince o chi perde ma solo il fluire degli eventi che condizionanoun essere umano sin dalla nascita. Il punto focale è propriamente la famiglia perché è la radice da cui ogni individuo trae la sua condizione esistenziale. Forse la ‘gabbia’ da cui fuggire?”.
“Come ogni anno, il Salone del Libro di Torino – ha spiegato Viggianorispondendo alla giornalista Nicoletta Altomonte che ha moderato i lavori – rappresenta sicuramente per gli editori un momento attesissimo, il più importante, un’occasione per presentare nuove pubblicazioni ma soprattutto, per i piccoli editori come noi, una fondamentale occasione di incontro e confronto. Un momento in cui nascono idee, si percepiscono tendenze, gusti e desideri dei lettori. Il poter esporre in una vetrina internazionale con migliaia di presenze dà una visibilità enorme dalla quale quasi sempre scaturiscono nuovi rapporti editoriali e relazioni commerciali. Quest’anno così come nelle precedenti edizioni abbiamo portato al Salone alcuni nuovi titoli e dei ‘best seller’ della nostra produzione editoriale. Non sono pubblicazioni a carattere territoriale, come si potrebbe immaginare, vedendoci esporre nello Stand del Consiglio della Regione Basilicata, ma sono titoli specialistici, settoriali, in lingua italiana ed inglese che mostrano come in una regione ‘piccola’ e spesso poco conosciuta, da un editore ancor più piccolo e spesso ai più ignoto nascano invece opere librarie accademiche, professionali, partiture musicali, manoscritti teatrali che nei confini regionali non sono mai rimasti. Uno di questi è il testo in lingua inglese, dal titolo ‘Automotive Suspension’. Con questa pubblicazione, nella culla dell’industria automobilistica italiana intendiamo promuovere sul mercato internazionale un prodotto che già in ambito nazionale sta riscuotendo ottimi risultati. Un altro titolo fresco di stampa, ma che tratta argomenti completamente diversi è poi ‘Analisi di bilancio e valutazioni d’Impresa’, un manuale tecnico/professionale che rappresenta una interessante guida sia per commercialisti e contabili sia per titolari d’impresa e studenti”.
“Nel panorama nazionale ed internazionale – ha spiegato ancora Viggiano – la nostra casa editrice che è certamente una micro realtà ha come punto di forza il carattere settoriale delle proprie pubblicazioni. Puntiamo infatti sempre su pubblicazioni che si rivolgono a target specifici, a nicchie facilmente individuabili, settori sui quali chi desidera fare grossi numeri non punta. Spesso altri editori, piccoli come noi, tendono a prendere come riferimento per la propria linea editoriale le pubblicazioni di grossi marchi, cercano di imitarli, di seguire la medesima strada, ma credo questo sia un grosso errore. Ovviamente le criticità non mancano, legate proprio alle dimensioni aziendali e alle capacità di investimento sui vari progetti editoriali. I citati limiti dimensionali certamente non ci permettono di uscire con centinaia di titoli all’anno ma al contempo ci obbligano a selezionare titoli che effettivamente riteniamo validi, interessanti e dunque vendibili”.
Viggiano ha poi parlato del progetto editoriale, quale è stato il là che ha dato origine al tutto e come negli anni si è evoluto. “Il nostro progetto editoriale – ha detto – è nato nel 2003, quasi per gioco e grazie ad una serie di condizioni favorevoli. Frequentavamo l’università a Napoli e nei ritagli di tempo lavoravamo a dei piccoli progetti editoriali. Un giorno un amico che ci aveva già commissionato qualche lavoro di editing e che aveva estrema fiducia in noi ci ha parlato della Gazzetta Notarile, un periodico da poco rimesso in piedi da un gruppo di accademici e che aveva bisogno di qualcuno che ne seguisse tutte le fasi editoriali e commerciali. Ci ha parlato del prodotto e al contempo ci ha anche proposto di provare ad occuparcene. L’entusiasmo e certamente anche l’incoscienza che solo dei giovani possono avere ci hanno fatto subito accettare una proposta che forse oggi, da persone mature e razionali non avremmo accettato e così è iniziata la nostra avventura editoriale. In poco tempo il periodico, vuoi per l’impegno profuso, vuoi per una serie di fattori esterni favorevoli, ha riacquisito numerosi abbonati. Ovviamente noi ne abbiamo avuto subito un buon ritorno di immagine, abbiamo iniziato a frequentare autori, a fare esperienza. Visti i risultati sono iniziate ad arrivare delle proposte editoriali da persone legate al periodico. Abbiamo pubblicato un primo libro, una biografia immediatamente recensita dal quotidiano Il Mattino, alla presentazione in una storica libreria di Napoli abbiamo avuto come ospite Peppino di Capri ed altre personalità che ci hanno permesso di fare ‘il pienone’. A questa pubblicazione è seguita poi su sollecitazione di un mio docente la pubblicazione degli atti del primo convegno nazionale sulle VAS. Ne è nata dunque la prima trattazione organica in Italia sulle Valutazioni Ambientali Strategiche che nell’arco di pochi mesi ha venduto svariate centinaia di copie. Questa opera ha dato il la alla nostra casa editrice, ci ha fatto pervenire numerose richieste di pubblicazione, tutte dal mondo accademico e dunque abbiamo capito che quella era la nostra strada, quello era il genere nel quale saremmo potuti essere ‘forti’. Oggi il catalogo è cresciuto notevolmente, abbiamo varie collane con comitati scientifici di tutto rispetto, curiamo due periodici tecnico-scientifici tra i quali ancora la Gazzetta Notarile e pubblichiamo varie opere in italiano ed inglese. Le nostre prossime frontiere sono il non avere frontiere o più semplicemente cercare di espandere ulteriormente la distribuzione delle nostre opere nel mercato internazionale”.
Dino Lopardo drammaturgo, sceneggiatore e attore si forma all’Accademia d’Arte drammatica Silvio d’Amico e all’Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Quirino. Contemporaneamente si laurea all’UNIBAS con una tesi sul radiodramma. Nel 2017 scrive e porta in scena ‘Trapanaterra’, vincitore del bando cura 2017 e semifinalista al premio InBox 2020; successivamente lavora al secondo progetto, ‘Attesa’, premiato (premio miglior drammaturgia Indivenire 2018 di Roma e miglior regia, attore e attrice al Roma Fringe Festival 2018). Con il Collettivo ITACA scrive e dirige ‘Ion’ (miglior spettacolo al festival INdivenire 2019 di Roma). Come assistente alla regia ha lavorato con Alvaro Piccardi per ‘Il codice di Perelà’. Firma la sceneggiatura per lungometraggio ‘Batacatash’ e nel 2020 realizza ‘NessunoEscluso’, esperimento di drammaturgia sonora e video promosso da Amnesty International.