Si è svolto questa mattina all’Istituto Fermi di Policoro l’incontro per la Giornata della legalità, un appuntamento importante organizzato dalla dirigente Giovanna Tarantino, con il patrocinio del Comune di Policoro. Numerosi gli interventi da parte degli studenti attraverso lavori tesi a ricordare le vittime di mafia. Inoltre, gli studenti hanno rimarcato l’importanza di contrastare tutti i fenomeni legati all’illegalità. Presenti esponenti delle Forze dell’ordine.
Di seguito il report integrale.
Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala, nel parlare ai ragazzi dell’Istituto di Istruzione Superiore “E. Fermi” di Policoro, ha ricordato che “la cultura della legalità trova la sua sede più opportuna nelle scuole, fucine diintelletti di tanti giovani in grado con la loro creatività di far vivere i valori più veri del civile consesso. La mia emozione – ha detto Cicala – nel vedervi e nell’ascoltare le vostre voci è grande, così come notevole è apprendere da voi l’istinto e la volontà di trascorrere una vita corretta e scevra da azioni irrazionali e di nocumento agli altri. I vostri interventi indirizzati alla condivisione ed al dialogo costante – ha proseguito – hanno creato in me l’attesa di emularvi, di apprendere la vostra forza spirituale e di trasmettere il vostro pensiero nell’ambito delle istituzioni in modo trasparente e coinvolgente”.
“Alla vostra creatività – ha sottolineato Cicala – sento di aggiungere il coraggio che ha caratterizzato tutti i vostri lavori improntati alla ricerca costante della legalità, lavori compositi e composti da vari passaggi ognuno ricco di autentico discernimento di bellezza e basato sulla comunicazione. Ecco, la comunicazione quale efficace strumento per combattere le mafie. E voi questo l’avete ben compreso, avete recepito appieno l’importanza della informazione continua per ristabilire i giusti canali della libera capacità di tutti di esprimere il proprio giudizio, senza remora alcuna e, soprattutto, senza paura del proprio cuore. Vi ho fatto dono – ha detto ancora Cicala – della Carta Costituzionale e dello Statuto Regionale affinché abbiate ancor più contezza dei vostri diritti ed anche dei vostri doveri. La vostra consapevolezza diviene il canale principale per condurre lungo il percorso della legalità senza tentennamenti e scorciatoie. Siete voi i cittadini del futuro e sarete voi a dirigere le sorti di una regione che ha fatto della lotta alle mafie un suo fermo caposaldo”.
“Il Consiglio regionale dal canto suo – ha affermato Cicala –ha, da tempo, intrapreso il cammino istituzionale che prevede il progetto di Cittadinanza Attiva e quello che abbiamo denominato ‘Next Generation’ laddove si raccolgono tutte le idee delle nuove generazioni per il contrasto reale alla criminalità. Un passaggio fondamentale – ha concluso Cicala – vede due iniziative legislative con l’istituzione dell’Osservatorio sulla Criminalità e quello sui Beni Confiscati alle mafie, beni ai quali potranno attingere i giovani per trovare spazio ed animo utili per realizzare la piena accezione al bene comune e la loro inclinazione verso la vita legale ricca di confronto con il rapportarsi anche criticamente, ma sempre costruttivamente con gli altri”.
Presso l’Istituto di Istruzione Superiore “E. Fermi” la presentazione dei lavori degli studenti che hanno percorso, come ha spiegato la preside,Giovanna Tarantino, un “Lungo corridoio innovativo della Legalità”.
“Oggi vogliamo dare – ha detto la Preside – un taglio diverso all’approccio alla cultura della legalità che non può e non deve essere una semplice manifestazione di intenti, ma deve divenire un momento di meditazione e di riflessione. Bisogna partecipare fino in fondo – ha aggiunto – alla lotta contro la criminalità e diventare ‘partigiani della legalità’. Prima di agire è necessario conoscere. Di qui i tanti lavori degli studenti, caratterizzati dalla proficua diversità e che sono andati ad indagare, con tre giornali, i tre principali fenomeni mafiosi: cosa nostra, ndrangheta e camorra”.
I lavori, come hanno ben spiegato i ragazzi che li hanno presentati, hanno utilizzato le moderne tecniche di comunicazione in virtù del tempo che viviamo. “La mafia nell’era del digitale”, hanno esplicitato, illustrando i contenuti di giornali, meta corto, podcast, interviste immaginarie. Intento quello di dire con forza che la mafia uccide in silenzio ma può essere sconfitta.
In mattinata, si era svolta la cerimonia di intitolazione del “Parco della Legalità” al maresciallo dei Carabinieri, Filippo Salvi, morto mentre svolgeva il suo lavoro di contrasto alla mafia e stava operando nel corso di una delicata azione che aveva l’obiettivo della cattura di Matteo Messina Denaro. La cerimonia con la partecipazione ed il patrocinio dell’Ansi, Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia.
Intervenuti il prefetto di Matera, Sante Copponi, il sindaco di Policoro, Enrico Bianco, il comandante provinciale dei Carabinieri di Matera, colonnello Lerario che ha specificato i luoghi vissuti e le azioni di Filippo Salvi, nato aSedrina in provincia di Bergamo per poi giungere a Roma e, quindi, a Caltanissetta.