Davanti ad un pubblico attento ed interessato, partecipazione attiva e coinvolgente si è svolto ieri il primo workshop tematico di “Up – Festa del Parco Nazionale dell’Alta Murgia”, in svolgimento nel centro storico di Altamura fino a domenica 1 giugno 2012. Un confronto aperto a tutti, che ha toccato molti argomenti di confine tra reti di sistema cooperativi tra enti e parchi, conservazione delle risorse naturali, sviluppo in autonomia di ogni realtà rurale, importanza della identità nazionale rappresentata dai parchi. Sono stati Angela Barbanente, assessore regionale all’Assetto Territoriale, Michele Emiliano, sindaco di Bari e vicepresidente ANCI, Mario Stacca, sindaco di Altamura, Giampiero Sammuri, presidente Federparchi e Cesare Veronico, presidente Parco Nazionale Alta Murgia a indicare un modo utile per concentrare l’impegno congiunto nella valorizzazione di questo ‘contenitore’ come modello alternativo allo sviluppo della regione e fonte di economia per il futuro, investendo sulla crescita del territorio, sulla filiera agro-alimentare, sulle bontà tipiche culinarie che rimangono uno dei motivi salienti di attrattività regionale. Stefano Landi, uno dei più importanti esperti italiani nel settore turismo-natura, dal 1996 al 2001 capo del Dipartimento Turismo della Presidenza del Consiglio, si è poi soffermato sulla ‘messa in valore’ delle risorse naturali del luogo, incanalando nel settore economico quello che per il territorio è solo una ricchezza naturale. Infine ci si è soffermati sui tanti progetti del Parco in condivisione con le aziende agricole che ‘animano’ il territorio con le loro attività di forte richiamo economico e turistico: il turismo sostenibile è il fiore all’occhiello della Puglia, la protezione della biodiversità e il binomio turismo-natura rimangono i capisaldi del programma di azione dell’Ente.
LE DICHIARAZIONI:
Cesare Veronico, presidente Parco Nazionale Alta Murgia – «La collaborazione tra noi, gli enti pubblici e le aziende agricole che – caso unico per un parco nazionale italiano – rappresentano oltre la metà del territorio dell’area protetta è stata totale ed è partita fin da subito nella condivisione dei progetti del Parco: uno dei miei primi atti è stato quello di convocare in un’assemblea aperta i rappresentanti di tutte le aziende agricole per delineare insieme un percorso condiviso. Spesso le aziende delle aree protette si sentono costrette da pesanti vincoli e non traggono benefici dalla loro condizione. Abbiamo immediatamente cambiato questa percezione, ad esempio, riuscendo a ottenere l’estensione alle nostre aziende dell’indennità Natura 2000, un fondo comunitario che inizialmente vedeva il nostro territorio escluso. Grazie alla collaborazione con gli assessori regionali Angela Barbanente e Dario Stefàno siamo riusciti a “raddrizzare il tiro” portando la somma complessiva del fondo per le aziende a 19 milioni rispetto ai 6 milioni e mezzo precedentemente stanziati. E siamo riusciti a includere il Parco e le sue aziende nel piano. Con l’assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro abbiamo investito 6milioni per l’efficientamento energetico dei due parchi, Gargano e Alta Murgia, per far rete proprio nel settore in cui la Puglia sta investendo più energie, e cioè nelle energie pulite, e poi ancora con la Barbanente è in corso un lavoro congiunto per un progetto pilota da 600mila euro sul sistema integrato culturale per dare una visione diversa della ruralità e della conduzione agricola del territorio. E poi c’è l’idea di istituire con il Comune di Bari un protocollo d’intesa con il parco di Lama Balice per marcare il valore storico-culturale dell’area e consentire la costruzione di una rete di intenti che dia la possibilità di sviluppare progetti anche in autonomia»
Angela Barbanente, assessore regionale all’Assetto del Territorio -«I parchi nazionali sono in grado di intercettare risorse e di impiegarle adeguatamente, è necessaria però un’inversione di tendenza nei flussi da e per l’entroterra, che negli ultimi decenni è stata luogo di spopolamento verso le grandi città. La nostra regione sta mettendo in campo strumenti per convogliare nuovamente il flusso verso i piccoli centri urbani e verso le aree protette. In un’epoca in cui tutto è volatile, l’unica vera risorsa delocalizzabile che abbiamo è il nostro territorio»
Giampiero Sammuri, presidente Federparchi – «Il sistema dei nostri parchi è estremamente virtuoso di economie votate alla conservazione delle aree protette e di equilibrio naturalistico atto per far ‘vivere’ questi luoghi in collaborazione con gli enti pubblici, studiando strategie comuni: è il minimo che si possa fare per delle risorse che rappresentano l’identità nazionale, un’opportunità di economia e un bene da sviluppare».
Stefano Landi, responsabile della comunicazione AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile) e docente universitario – «Le risorse naturali acquistano un valore inestimabile, diventano una ‘messa in valore’ perché rappresentano un bene da spremere perché escano soldi: conservando queste risorse, un impiego adeguato di questi beni e una promozione mirata da parte delle istituzioni e dei privati trasforma questi gioielli in tesori da conquistare. Conquistare ma senza sfruttare. Avvicinare alla natura individuando modelli di gestione adeguati alla cura delle risorse che spesso diventano fonte di occupazione. Su quest’onda sono certo che pensare ad una “road map” per la valorizzazione del Parco dell’Alta Murgia non sia del tutto fuori luogo».
Michele Emiliano, sindaco di Bari e vicepresidente ANCI – «Uno scambio costruttivo tra tutti i soggetti nell’ottica di una crescita comune è possibile se si mettono al servizio reti infrastrutturali: in questi anni abbiamo visto realizzarsi numerosissime iniziative per la scoperta e la valorizzazione della nostra regione. Se qualcosa accade, anche nel più piccolo dei centri, Bari non può che beneficiarne. La nostra regione offre innumerevoli tesori nascosti nei piccoli comuni: non ce n’è uno che non abbia qualcosa di straordinario da regalare. Per chi vive in città, poi, i parchi possono rappresentare un luogo particolarmente significativo: un rifugio dall’alienazione urbana”.
Mario Stacca, sindaco di Altamura – «Accolgo con entusiasmo il “nuovo corso” del Parco, perché mi rendo conto che fin da subito sono stati avviati intenti concreti di dialogo tra gli abitanti dei comuni dell’Alta Murgia e l’Ente, nell’ottica comune di promuovere il territorio e sviluppare nuove economie: pensare ad un marchio di qualità “Alta Murgia” regala l’idea di progetti reali e non azioni che rimangono sulla carta».