I figli, le mamme, i papà, i rappresentanti di associazioni di famiglie e genitori e alcune delegazioni arrivati a Bruxelles da varie regioni del Sud, hanno partecipato su invito dell’eurodeputata Chiara Gemma a due intense e importanti giornate europee dedicate ai temi della disabilità e dell’autismo.
Martedì 23 maggio si è svolto il ‘5° Parlamento europeo delle persone con disabilità’, ieri, mercoledì 24 maggio, si è tenuta l’iniziativa organizzata a latere dall’on. Gemma dal titolo ‘Diamo voce agli autismi. Genitori e figli: testimonianze a confronto’, incontro per raccontare le esperienze più significative di chi ogni giorno lotta per affermare la propria dignità e lasciare un segno del proprio vivere la normalità.
“È stata un’occasione per portare direttamente la voce dei ragazzi e delle loro famiglie nelle sedi istituzionali europee – ha affermato l’on. Gemma – per chi molto spesso quella voce non riesce a farla sentire. La loro presenza ha significato far partecipare attivamente al ‘5° Parlamento europeo delle persone con disabilità’ nel grande palazzo di vetro del quartiere europeo di Bruxelles, per incontrarsi, discutere, raccontarsi, lanciare sfide.
Durante le due giornate, abbiamo vissuto e trasmesso ai tanti relatori internazionali – ha aggiunto l’europarlamentare – emozioni fortissime insieme ai nostri ragazzi speciali e le loro famiglie parlando di autismo, inclusione e sfide future da affrontare, con la consapevolezza che con questo entusiasmo e convinzione nulla è insormontabile”.
Tornando ai lavori del ‘5° Parlamento europeo delle persone con disabilità’, che lo ricordiamo non si svolgeva dal 2017 e che ha coinvolto le realtà impegnate in Europa per la promozione e la difesa dei diritti delle persone con disabilità e gli esponenti politici che hanno competenze su queste tematiche, nel corso di un panel è intervenuta anche l’on. Gemma.
“Sono molto contenta – ha detto, tra l’altro, l’europarlamentare del Sud e della Basilicata – che finalmente oggi si possa svolgere questo importante evento.
Sono tante le questioni su cui ci dovremmo concentrare per educare le nuove generazioni al concetto di differenza individuale, diversamente continueremo a parlare di esclusione sociale. Si tratta allora di abbattere non solo le barriere fisiche, ma soprattutto quelle culturali alimentate da pregiudizi, tabù, stereotipi, discriminazioni che condannano alla disuguaglianza.
Pensiamo ad esempio al tema dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità e al diffuso pregiudizio secondo cui non siano idonee o poco produttive sul lavoro.
Ciò – ha concluso l’on. Gemma – non è assolutamente vero, con le adeguate accortezze tutto è possibile. La disabilità non è un mondo a parte, ma è parte di questo mondo”.