Stabilizzazione precari Covid, Fp Cgil: “Non si escluda nessuno. Si utilizzino tutti gli strumenti normativi a disposizione”. Di seguito la nota integrale.
La Fp Cgil, La Fp Cgil, udita nella giornata di ieri insieme alla Cisl Fp e alla Uil Fpl dalla IV Commissione del Consiglio regionale della Basilicata, che ha accolto con prontezza la richiesta delle Organizzazioni sindacali di essere ascoltate sulla vertenza dei precari covid, ha ribadito nel corso dell’incontro alla presidente e ai commissari la necessità di procedere quanto prima alla stabilizzazione dei precari Covid, mentre è nuovamente alle porte la breve scadenza di numerosi contratti.
Con soddisfazione abbiamo preso atto che la giunta ha recepito, con delibera di giunta 291 del 23 maggio, parte delle richieste che come Fp Cgil abbiamo con forza sostenuto in diverse occasioni e richiesto, non da ultimo, come si evince dal verbale consegnato alla commissione, nel corso del tavolo tecnico svoltosi il 4 aprile scorso, ovvero l’incremento annuale del fondo sanitario del 10%, come da possibilità dettata dalla legge di Bilancio 2022, opportunità già sfruttata dalla Regione Basilicata per le annualità 2019 e 2020 e che non era stata messa in atto per le annualità successive. Sapevamo che questa era la principale strada per incrementare il limite di spesa e raggiungere l’obiettivo della stabilizzazione di tutta la platea dei precari in tempi rapidi e le cifre, da una prima stima, pare ci diano ragione. Il nuovo limite di spesa permetterà, attraverso una rimodulazione dei piani dei fabbisogni, di incrementare i posti sui piani dei fabbisogni per raggiungere l’obiettivo, che ci siamo sempre prefissati, della stabilizzazione di tutto il personale inserito nelle graduatorie di stabilizzazione.
Attendiamo adesso che si proceda nella medesima direzione con l’ulteriore incremento del 5%, la cui condizione è subordinata all’adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale per gli enti del sistema sanitario nazionale allo scopo di fruire di ulteriore facoltà assunzionale, nonché la verifica sulle possibilità di utilizzo delle somme previste dalla legge 234 del 2021 che stanzia per la Basilicata 909mila euro per il 2022, 1,5 milioni per il 2023 e 3,8 milioni per il 2024. Ovviamente resta il tema dell’intercambiabilità delle graduatorie, che resterebbe tuttavia residuale in seguito agli incrementi, sulla quale restano da sciogliere alcuni nodi: in che modo possono essere utilizzate da aziende come Crob e Asm, che hanno interamente utilizzato le loro graduatorie e dato disponibilità ad utilizzare quelle di Asp e ospedale San Carlo, per coprire i posti dei propri piani dei fabbisogni? Con quale ordine di priorità? Ribadita anche la richiesta di un temporaneo abbassamento della quota riservata alla mobilità volontaria. Tutte azioni volte a procedere alla stabilizzazione in tempi rapidi del personale che ha lavorato nel nostro sistema sanitario regionale garantendo il diritto alla salute dei lucani, con la consapevolezza che ci sono altre unità di personale non ancora nelle graduatorie, ma che hanno maturato i requisiti.
L’impegno più volte ribadito dall’assessore alla salute è sempre stato quello di non lasciare nessun operatore che ha lavorato in sanità durante l’emergenza Covid fuori dal percorso di stabilizzazione, qualora abbia maturato i requisiti previsti e la IV Commissione consiliare ha affermato la volontà di impegnare il presidente della giunta regionale Vito Bardi e l’assessore al ramo, Francesco Fanelli, a trovare ogni soluzione procedurale idonea, in linea con quanto già stabilito dal Governo nazionale con il Milleproroghe 2023, al fine di stabilizzare, secondo anche quanto chiesto dai sindacati, tutti i precari Covid, nessun escluso. Le norme e le risorse ci sono. Indubbia, tra l’altro, la necessità di questo personale formato per i nostri presidi ospedalieri e territoriali. Bisognerebbe solo procedere con maggiore speditezza, ascoltando di più le organizzazioni sindacali.