Federlab Basilicata: sembra proprio che la sanità lucana sia ridotta ad un “gioco dell’oca”. Di seguito la nota integrale inviata da Francesco Toscani, presidente di Federlab Basilicata.
Sembra proprio che la sanità lucana sia ridotta ad un “gioco dell’oca”: ogni volta che pensiamo di aver raggiunto il traguardo della “buona sanità” ci ritroviamo alla casella di partenza. E’ quello che sta accadendo con la Manovra di Bilancio 2023 e il maxi-emendamento a firma e con la “faccia” del Presidente Bardi. Tutto definito e risolto sulla carta ma ancora tutto in alto mare. Così il dott. Francesco Toscani, presidente Federlab Basilicata, commenta l’attuale fase che attraversa la specialistica ambulatoriale accreditata e con essa il Servizio Sanitario Regionale a cui è strettamente collegata. Non disconosciamo l’impegno profuso dal Presidente Bardi per il superamento della “famigerata” delibera di giunta 482/2022 che ha paralizzato l’attività di laboratori di analisi, strutture della specialistica ambulatoriale imponendo tetti di spesa ampiamente inadeguati a dare risposte ai fabbisogni di cura e prevenzione della salute dei nostri cittadini-utenti. Ma – aggiunge Toscani – non può bastare il riconoscimento e l’individuazione di qualche risorsa finanziaria aggiuntiva derivanti dal fondo accantonato da qualche anno, perché non speso, destinato all’ospedalità (ex Clinica Luccioni Potenza) e dalle risorse (in fase di ripartizione per Regione) del Piano nazionale di abbattimento delle liste di attesa. Il pagamento delle prestazioni extra-budget erogate sino a 31 dicembre 2022 è solo un atto dovuto che non affronta il presente e il futuro delle attività per tutto l’anno in corso. Le nostre strutture continuano a lavorare in un clima di incertezza. L’unica certezza che invece abbiamo è quella di spesa per: personale, locali, strumenti, reagenti e materiale indispensabile, bollette energetiche, spese tutte aggravate da un tasso di inflazione che è già al 10%. L’extra-budget invece si risolve in ricavi che sono incerti e indefiniti come prova il corposo e lungo contenzioso con la Regione che dura già da diversi anni. Quello che come Federlab abbiamo rivendicato ai Tavoli in Regione, in quelle poche occasioni in cui ci è stata data la possibilità del confronto, è la programmazione del fabbisogno di prestazioni che continuiamo a registrare, attraverso il nostro lavoro quotidiano, sottratto alle liste di attesa, è in costante incremento, perché le patologie (anche oncologiche) da affrontare sono in costante aumento. E allora – dice ancora Toscani – mettiamo fine all’ alibi della “non appropriatezza” delle prescrizioni che i medici di famiglia effettuano per giustificare il taglio della spesa nella sanità che in troppi casi equivale al taglio di prestazioni salva-vita. Non ci risulta ci siano fatti o situazioni che possano provare queste fantomatiche situazioni. In tutta questa vicenda kafkiana ancora una volta si denota un’assoluta carenza di trasparenza amministrativa e di uguaglianza in atti per non dividere le strutture in “figlie” e “figliastre”.
Federlab continuerà a fare la sua parte a tutela di piccole imprese-laboratori che fanno i salti mortali per far quadrare i bilanci aziendali e difendere i livelli occupazionali e a tutela dei cittadini-utenti che si rivolgono a noi con fiducia.
Mi sia consentita una ulteriore riflessione: l’extra-budget tanto discusso è in gran parte indotto dalla Regione perché le risorse sono da sempre insufficienti; né è la dimostrazione tangibile che da più di dieci anni si parla sempre della stessa cosa. Se la Regione pone l’asticella del budget molto bassa lo sforamento è inevitabile, così è facile far passare il concetto che le strutture vogliono fatturare sempre di più, ad esempio ci sono strutture più piccole o medio piccole che cominciano l’attività alle 7,30 del mattino e alle 8,45 sono già fuori budget. Allora che fare? Se qualcuno è in grado di dare una risposta si faccia avanti perché noi abbiamo l’obbligo contrattuale di restare aperti tutti i giorni. Pertanto, il confronto con le associazioni deve essere costante e costruttivo perché alla fine i problemi si riverberano inevitabilmente sui cittadini che hanno diritto alle prestazioni “che meritano” (volendo usare le parole del Presidente Bardi più volte pronunciate).