Associazione socio-culturale Medinlucania: “Sanità lucana in balia delle polemiche politiche e dei dati contrapposti tra le rassicurazioni dell’assessore regionale Fanelli e le problematiche reali”. Di seguito la nota integrale.
“L’importante è la salute. Questo antico detto popolare sintetizza, meglio di qualunque altra premessa, il fatto che anche in Basilicata, il tema salute sia al di sopra di tutto. E quando si parla di salute significa parlare di servizi sanitari e funzionamento delle strutture pubbliche.
Gli unici che probabilmente non lo hanno capito sono i politici e le istituzioni, in primis la Regione Basilicata che ha la delega piena per la gestione della sanità lucana.
Diciamo questo perchè è alquanto evidente che il ping pong di comunicati stampa, interviste e prese di posizione tra addetti ai lavori e esponenti della politica, che alternativamente elogiano o criticano il funzionamento della sanità lucana, sono diventati stucchevoli, fuorvianti e addirittura inaccettabili per la stragrande maggioranza dei lucani”.
L’associazione socio-culturale Medinlucania prende posizione anche sul tema sanità.
“Il confronto e il dibattito democratico – scrive in una nota – sono sempre utili e importanti, ma sul tema salute e sanità sarebbe necessario che in Basilicata terminassero le polemiche, le strumentalizzazioni politiche e le iniziative individuali e corporative, e si andasse verso un’azione comune, autorevole e ragionata per dare risposte vere e concrete ai bisogni dei cittadini partendo dalla situazione reale delle criticità e dalle eventuali inadempienze.
Sulla salute dei cittadini non si può fare propaganda o speculazione di parte. E’ il momento di dire basta. La sanità lucana funziona bene o male? E cosa occorrerebbe fare per migliorarla?
Queste sono le domande che meriterebbe delle risposte.
Su questi aspetti – afferma Medinlucania – dovremmo tutti interrogarci e iniziare a dire che, stando a quello che rilevano alcuni dati reali e raccontano i cittadini lucani che hanno la disgrazia di trovarsi nel vortice di una visita medica, di un esame specialistico, di un ricovero o di un intervento chirurgico, la situazione è precaria, confusa e ricca di incognite e imprevisti.
Ma se è così, e purtroppo è così, come è possibile che mentre le statistiche più estreme certificano 500 giorni di attesa per una Tac all’addome al San Carlo e fino a 400 giorni per una visita specialistica, due giorni fa l’assessore regionale alla Salute Francesco Fanelli ha diffuso una nota in cui ha scritto che ‘la Corte dei Conti promuove la sanità lucana perchè ha raggiunto nel 2021 i target degli indicatori Lea (Livelli essenziali di assistenza) in tutte e tre le aree (Prevenzione, Distrettuale, Ospedaliera), migliorando nettamente rispetto al 2020, e anche per l’Assistenza domiciliare integrata (Adi) e per i piani di recupero delle liste di attesa il 66% delle prestazioni in Basilicata si svolgono nei tempi previsti dalla normativa’.
Chi dice la verità? – si chiede l’associazione socio-culturale lucana -, i cittadini che vivono sulla propria pelle i problemi e i ritardi, le statistiche o i dati diffusi dall’assessore Fanelli?
Ed ancora, se l’assessore dice cose vere e documentabili, come è possibile che un mese fa il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Piergiorgio Quarto, che rappresenta il partito di maggioranza alla Regione, ha diffuso un comunicato e ha chiesto al presidente Bardi ‘un significativo cambio di marcia sulla sanità, con atti concreti e tangibili, per evitare di penalizzare ulteriormente i cittadini di fronte alle incomprensibili storture del sistema sanitario lucano’.
Anche in questo caso chi dice la verità, l’assessore Fanelli o Fratelli d’Italia?
O hanno ragione i sindacati quando scrivono che ‘in Basilicata c’è un caos a causa delle interminabili liste d’attesa, della carenza di personale e dirigenti e, soprattutto, di un Piano sanitario regionale fantasma con il quale Bardi e Fanelli tentano di illudere i lucani’.
Ebbene – conclude Medinlucania -, la confusione è totale, i problemi restano e a subire sono la stragrande maggioranza dei lucani che non hanno le possibilità economiche e le ‘amicizie giuste’ per ottenere in tempi rapidi una visita, un esame o un ricovero, per farsi curare nelle strutture private di fuori regione o per pagare i migliori specialisti.
Non parliamo poi della prevenzione e della medicina territoriale, della carenza dei medici di famiglia, dei lunghi tempi di soccorso in alcune zone della regione, del forte aumento di cittadini che rinunciano alle cure per problemi economici, della qualità complessiva dell’offerta sanitaria negli ospedali lucani, del supporto della sanità privata e della gestione dell’Assistenza domiciliare integrata.
Di tutto questo, Medinlucania continuerà ad occuparsene nei prossimi giorni e proverà a promuovere il dibattito affinchè oltre all’analisi dei problemi si passi anche alla proposta e, a seguire, ai risultati concreti”.