Deputato Lomuti: “Pertusillo è il simbolo di una regione in mano alle multinazionali, presentata interrogazione”. Di seguito la nota integrale.
E meno male che il Governo di Bardi doveva essere il cambiamento.
La questione Pertusillo è lo specchio del governo di centrodestra. Il suo assessore regionale all’ambiente della Basilicata, Gianni Rosa, nel 2020, diceva dal giornale di ENI, Orizzonti Val d’Agri, che il “Pertusillo era tra i laghi più monitorati d’Italia” e due anni dopo negava ancora la presenza di idrocarburi nel lago, smentendo, tra l’altro, il lavoro dei ricercatori dell’ISS che suffragava l’allarme delle associazioni locali e confermava le anomalie nell’invaso dal 2017 in poi.
Che sia o meno tra i laghi più controllati d’Italia non ha più importanza se poi i dati che ricaviamo vengono mal interpretati, se non occultati, come già è accaduto in passato.
Insomma, chi faceva opposizione diventando maggioranza ha smentito sé stesso ed il proprio lavoro: prima della giunta Bardi in Basilicata era tutto un sistema mafioso e di consorterie, poi, si arriva al potere e tutto invece inizia a funzionare, sparando numeri e parole. Ora il lago “supercontrollato” è stato declassato da A2 ad A3, quindi l’inquinamento è aumentato e la qualità dell’acqua peggiorata.
Ma a prescindere da tutto questo, il fatto è che da sempre l’influenza politica sui controlli ambientali è tale che la discrezionalità nell’interpretazione dei dati ambientali è diventata il vulnus per la negazione od alterazione della realtà. Non è vero che i dati sono tutti pubblici, non è vero che tutto viene controllato, e non è vero che i controlli sono infallibili. E’ palese il sottodimensionamento dei controllori rispetto ai controllati, così come è vero che l’ingerenza politica nel lavoro dei tecnici è una costante.
Purtroppo, i conflitti di interessi irrisolti, hanno creato nel tempo un gap enorme nella fiducia tra cittadini ed enti di controllo.
Ambiente inquinato, controllori in affanno o impauriti, ricatto occupazionale, royalties mal gestite e mal programmate hanno portato le multinazionali del petrolio, e non solo, da ospiti a padroni di un territorio stupendo ma mal presidiato.
Insomma, il Governo regionale mente sapendo di sacrificare interi ecosistemi per il bonus gas (tra l’altro, una misura più che migliorabile): col Pertusillo in fioritura algale da oltre 6 mesi hanno anche dato parere favorevole all’ultimo progetto Eni, il Bluewater, per creare vicino all’invaso del Pertusillo una nuova industria di trattamento reflui petroliferi, aggiungendo un’altra ipoteca ambientale. Tutto questo avviene nonostante la Procura stia indagando l’area per disastro ambientale. Azzardi su azzardi, un pugno di royalties in cambio della perdita di ricchezze incommensurabili che neanche tutte le royalties messe insieme potranno ripagarci.