Lo chef lucano Antonio Salvatore, originario di Guardia Perticara, è stato insignito dell’Onorificenza a riconoscimento del suo impegno nel promuovere la cultura italiana nel mondo.
Dalla Basilicata al Principato di Monaco, lo chef Antonio Salvatore ha conciliato con successo due mondi diversi, intrecciando colori e profumi mediterranei con una classe e uno spirito cosmopolita che ha subito conquistato i monegaschi. Dopo la formazione in patria si è perfezionato in prestigiose realtà internazionali per poi lavorare negli hub della ristorazione italiana di lusso all’estero. Nel 2016 è diventato chef del Rampoldi a Monte Carlo, leggendaria insegna e ritrovo di celebrità all’interno del quale nel settembre 2020 apre anche La Table D’Antonio Salvatore, un concept d’avanguardia insignito della prima Stella Michelin l’anno seguente e top50 Italian Restaurant nel mondo 23posto.
Antonio Salvatore aggiunge una nuova stella al suo palmarès, ma questa volta non si tratta di quella della nota guida rossa. Il 2 giugno, infatti, lo chef di Rampoldi e La Table D’Antonio Salvatore ha ricevuto le prestigiose insegne dell’Onorificenza dell’Ordine della Stella d’Italia nel grado di Cavaliere. Concesso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il riconoscimento viene assegnato per benemerenze acquisite nella promozione dei rapporti di amicizia tra l’Italia e gli altri Paesi, nel caso di chef Salvatore, in qualità di portavoce del patrimonio culinario italiano attraverso le sue attività ristorative / imprenditoriali all’estero.
Dopo aver riportato al successo lo storico ristorante Rampoldi a Monaco, lo chef ha ottenuto la Stella Michelin con La Table D’Antonio Salvatore, per poi aprire diverse insegne negli Stati Uniti: una carriera caratterizzata sempre da una distinta matrice italiana, evidente nelle idee e negli ingredienti utilizzati, e coronata dalla futura apertura di Rampoldi New York nel settembre 2023.
“È un’emozione indescrivibile essere qui: oltre ad essere un grande onore, questo titolo rafforza la mia dedizione nel continuare a trasmettere la ricchezza inestimabile della nostra cultura” ha dichiarato chef Salvatore, sottolineando l’importate ruolo svolto dai cuochi nel rendere giustizia alla creatività e all’eccellenza del Made in Italy.
Un compito che coinvolge ogni aspetto della ristorazione, dall’importazione dei prodotti agroalimentari e vinicoli direttamente dal Belpaese all’assunzione di connazionali tra il personale, favorendo l’inserimento degli italiani nel mercato del lavoro estero. E non potrebbe essere diversamente nei ristoranti di Antonio Salvatore: l’Italia è sempre rimasta la sua prima fonte di ispirazione e la ricchezza del suo patrimonio enogastronomico è un bagaglio che lo ha seguito dalla Basilicata ain Inghilterra, Spagna, Mosca, da Monaco a New York.