Declassamento acque del Pertusillo, Consigliere regionale Perrino (M5s) risponde ai Consiglieri regionali Coviello e Baldassare. Di seguito la nota integrale.
Leggo, io sì, con una certa sorpresa quanto dichiarato dai consiglieri Coviello e Baldassarre, a proposito del declassamento delle acque dell’invaso del Pertusillo. I due membri del parlamentino lucano, infatti, il primo di FDI ed il secondo “non so più di chi” – per citare Nicola Caldarulo dei Suoni Mudù – partono lancia in resta per smentire quanto dichiarato dal coordinatore regionale del M5S, Arnaldo Lomuti, relativamente al passaggio dalla classificazione A2 alla A3, ai sensi del d. lgs. 152/2006, delle acque dell’invaso valdagrino. Entrambi affermano che i dati sono pubblicati e ironizzano sulla presunta matrice complottistica delle affermazioni dei grillini. Posando le bandierine e le spillette, per un attimo, sui banchi a rotelle, mi preme informare i due esponenti del centrodestra lucano, che i dati sugli idrocarburi nel Pertusillo, ad oggi, non mi risulta siano mai stati pubblicati, fatta eccezione per un rapporto di prova per il solo punto di prelievo di Spinoso , pur dichiarando, in questa relazione, che vi fossero 4 punti su cui sarebbero stati prelevati campioni il 13 gennaio, sia per il fitoplancton che per parametri chimici e sedimenti. Di più: ad una mia interrogazione, in cui tra le altre cose chiedevo che tali dati fossero pubblicati, la risposta è stata che i valori sono tutti sotto la soglia prevista dalle norme, per quanto concerne le acque di categoria A2. Ora, siccome tra una scia chimica, un banco a rotelle e un efficientamento energetico mentre riposo sul divano percependo il reddito di cittadinanza, un po’ mi annoio – Udite! Udite! – leggo qualcosina. E, da ciò che leggo, mi pare di scorgere che “Per la classificazione delle acque in una delle categorie A1, A2, A3, di cui alla tabella 1/A i valori specificati per ciascuna categoria devono essere conformi nel 95% dei campioni ai valori limite specificati nelle colonne I e nel 90% ai valori limite specificati nelle colonne G, quando non sia indicato il corrispondente valore nella colonna I. Per il rimanente 5% o il 10% dei campioni che, secondo i casi, non sono conformi, i parametri non devono discostarsi in misura superiore al 50% dal valore dei parametri in questione, esclusi la temperatura, il pH, l’ossigeno disciolto ed i parametri microbiologici.”. Che dire? Sarà come affermano loro, per carità, ma come può un cittadino appurarlo se i dati che dicono essere stati pubblicati, in realtà non lo sono se non nel caso di un misero rapporto di prova? Siamo sicuri che il declassamento sia stato disposto per aumentare la sicurezza, pur non essendocene bisogno, e non perché la norma lo prevede nei casi come quelli nel virgolettato di cui sopra? (Dlgs_152_2006) Per terminare, informo i colleghi che ci sono altre due interrogazioni che attendono risposta. Per chi volesse approfondire, questa è la storia da novembre ad oggi: