Cane legato a una boa e lasciato annegare nel mare di Policoro, Amministrazione Bianco: “Massima attenzione sul maltrattamento degli animali”. Di seguito la nota integrale.
“Di fronte a questi vili e terribili gesti inumani, agiremo senza sconti per nessuno: stiamo lavorando a stretto contatto con le forze dell’ordine per risalire all’esecutore di un atto così spietato”. L’Amministrazione Comunale, in particolare nelle persone del Sindaco, Enrico Bianco e dell’Assessore alla tutela degli animali, Cinzia Mastronardi, interviene a seguito del ritrovamento di un cane annegato sulla spiaggia dopo essere stato legato con un cappio a una boa. “Il fenomeno del randagismo è da sempre all’attenzione dell’Ente. In particolare, questa Amministrazione ha destinato un progetto speciale del Fondo di Sviluppo e Coesione del PNRR proprio per la manutenzione del canile della città: ma di fronte a questi gesti ignobili non c’è finanziamento che tenga. Auspichiamo nella individuazione del protagonista, o dei protagonisti, di questa terribile storia che non rappresenta affatto la cultura dei nostri concittadini, da sempre vicini agli amici a quattro zampe e attenti alle loro esigenze: prova ne è l’attivismo delle associazioni a tutela degli animali presenti da decenni in città che hanno promosso da sempre la cultura dell’adozione dei cani”.
La notizia del cane legato a una boa e lasciato annegare nel mare di Policoro è stata diffusa dai Lega nazionale per la difesa del cane Animal Protection. La riportiamo di seguito.
Un cane è stato legato con un cappio a una boa in mare sulla spiaggia di Policoro ed è annegato. A denunciarlo, in una nota, la Lega nazionale per la difesa del cane Animal Protection che parla di un “crimine sconvolgente” ed esorta chiunque abbia informazioni utili sull’accaduto a “farsi avanti per risalire allo spietato aguzzino, per ora ancora ignoto”.
Per non lasciare nessuno scampo al cane la presidente di Lndc Animal Protection Piera Rosati ha dichiarato che “chi ha architettato il terribile gesto, gli ha immobilizzato anche le zampe legandole tra loro e il povero animale non aveva alcuna possibilità di sopravvivere: è morto per annegamento, come confermato dall’autopsia, una morte terrificante”.
Il cane, sprovvisto di microchip identificativo, era probabilmente di razza setter, una varietà molto utilizzata dai cacciatori.
Piera Rosati prosegue “La Capitaneria di porto ha rinvenuto sulla boa in questione un secondo cappio, probabilmente collegato ad un altro cane che al momento non è ancora stato ritrovato”.
“Si tratta ancora una volta di un atto abominevole- non riesco nemmeno a immaginare come una mente tanto fredda, lucida e spietata, possa aver messo in pratica un piano tanto crudele senza il benchè minimo rimorso. Chi si macchia di un gesto del genere mi fa paura e dovrebbe spaventare tutta la comunità di Policoro, perchè una persona così potrebbe commettere ancora crimini su un altro o più animali”.