Sabato 10 giugno 2023 alle ore 16 nel Centro Visioni Urbane in via Fontana 1961 a Rionero in Vulture è in programma l’assemblea pubblica di Rifondazione Comunista Basilicata sulla crisi occupazionale del distretto automobilistico di San Nicola di Melfi e delle sue ricadute sull’intero contesto regionale. Di seguito la nota integrale.
Il tempo è ora, non si può più attendere per impedire lo stillicidio di posti di lavoro, in Stellantis ed indotto. 1700 fuoriusciti con l’incentivo, altri 500 programmati e la prospettiva che Stellantis non si avvalga più dell’indotto a San Nicola di Melfi. Una linea di montaggio smantellata, incertezza sui modelli con motore elettrico che dovrebbero entrare in produzione dal 2024. Produzione giornaliera attuale poco oltre le 400 vetture giornaliere e si prospetta di scendere sotto 300 a breve. In regime di cassa integrazione con perdita di salario per lavoratrici e lavoratori. Utilizzazione delle trasferte verso gli impianti di Pomigliano anche per lavoratori con più patologie con lo scopo di indurli a licenziarsi. Locali sporchi a causa dei tagli ai servizi di pulizia. Impossibilità per lavoratrici e lavoratori di vedere le schede mensili personali di produzione come invece è previsto dal contratto collettivo specifico di lavoro in vigore. Sistema di lavoro, WCM ed Ergo-Was introdotti ai tempi di Marchionne che realizzano la pratica della eliminazione dei movimenti e dei tempi non a Valore Aggiunto, di fatto si lavora senza un attimo di pausa. Le stesse pause di 10 minuti impediscono ogni socializzazione sia tra i lavoratori sia con i delegati sindacali.
A fronte di quanto sopra Stellantis chiude il bilancio 2022 con 17 miliardi di utili comprensivi della produzione di San Nicola di Melfi.
In questo quadro in cui Stellantis non ha bisogno di regalini dalla Regione Basilicata accade che si continua a finanziare il centro ricerche voluto dalla Regione e che di fatto non sta svolgendo alcuna attività.
Tutti concordano che il passaggio all’auto elettrica comporterà tagli all’occupazione. Il Presidente Bardi è stato a Bruxelles a chiedere di posticipare i tempi di passaggio all’auto elettrica, non condividiamo, meglio avrebbe fatto a chiedere al governo una riconversione industriale ed ecologica con trasferimento di attività produttive in Basilicata.
Ma tant’è, i governi italiani da decenni non hanno una politica industriale. La Francia è nel capitale Stellantis, la Germania è nel capitale Volkswagen e tutelano economia e lavoro nelle loro nazioni. I governi italiani elargiscono risorse finanziarie senza nulla pretendere così come quasi sempre accade con l’utilizzazione dei finanziamenti europei per le imprese nelle regioni del sud ed in Basilicata.
Così accade che il lavoro non ha tutele ed il Sud è abbandonato ad uno spopolamento che porta la Basilicata ad avere oggi meno di 540.000 abitanti. Evidentemente alle élite italiche serve un Sud ed una Basilicata spopolate per farne meglio un territorio rapinato ed avvelenato.
L’assemblea di sabato ha lo scopo di condividere la condizione che stiamo vivendo, la definizione di un percorso di mobilitazioni interne ai luoghi di lavoro e nei territori che vedono sempre più contraccolpi alle proprie economie ed una congiunzione ed un rafforzamento della mobilitazione contro l’Autonomia Differenziatache comunque la si voglia fare produrrebbe solo approfondimento delle disuguaglianze e lo smantellamento dello Stato unitario della Costituzione antifascista della Repubblica italiana.