Vainieri (Cssel-Uil): “Oltre la ‘nostalgia del futuro”. Nuovi progetti ed impegni regionali e nazionali di longevità-attiva. Di seguito la nota inviata da Giancarlo Vainieri Centro studi sociale e del lavoro Uil Basilicata.
Tanti ed interessanti gli spunti emersi nel corso dell’incontro di presentazione alle associazioni ed ai sindacati lucani del ‘Progetto di coordinamento nazionale partecipato multilivello delle politiche sull’invecchiamento attivo’ curato dal Dipartimento per le politiche della famiglia, l’ Ircss Inrca di Ancona e le Regioni. Un rapporto sulle buone pratiche e sugli indirizzi e le cose da fare, compartecipato da 100 associazioni nazionali e regionali . E’ il giudizio di Giancarlo Vainieri del Centro studi sociali e del lavoro Uil Basilicata per il quale molto apprezzabile e di buon auspicio l’impegno del Dipartimento regionale Salute , del Dipartimento politiche del lavoro e dell’operoso Ufficio sociale, di costituire un gruppo di lavoro congiunto e partenariale capace di modellare una rete di scambio e di rafforzamento delle tante, qualificate e notevoli esperienze di invecchiamento attivo raccontate e censite nell’incontro.
Di spicco quelle dell’Auser-Cgil e dell’Ada-Uil, oltre agli spunti preziosi della cooperazione sociale, Ambito di Muro-lucano ed alla speciale esperienza del Circolo velico di Policoro.
Passaggio decisivo – aggiunge Vainieri – è poi l’impegno di avviare una fase virtuosa di attuazione della straordinaria legge regionale sull’invecchiamento attivo, curando e predisponendo modelli e schemi di applicazione .tra cui decisiva la costituzione della Consulta.
La sfida è di immaginare una sorta di sperimentazione regionale di quell’innovativo Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente ,lo Snaa, di recente affermato in legge-delega .Un processo virtuoso che in Basilicata si può anticipare ,in modo trasformativo, ricomponendo un unico sistema di assistenza degli anziani, fondato sull’intero spettro dei servizi sul territorio.
Da quelli di rete e prossimità, di lotta alla solitudine e di prevenzione, ad interventi domiciliari di sostegno sociale e sanitario continuativo, alla semi-residenzialità in centri diurni, fino alla residenze sanitarie e assistenziali.
La metodologia sperimentale è quella della valutazione unica per l’accesso ai servizi ,con la presa in carico e con percorsi di cura programmati ‘a scorrimento’ tra ospedale e territorio, dal luogo di vita verso la struttura piu appropriata.
Per Vainieri, in concreto ed in sintesi ,oltre alla occorrenza di utilizzare meglio i fondi Ue dedicati al sociale, tre appaiono le azioni sinergiche, ‘chiare e distinte’,forti e temporizzate,per produrre effetti virtuosi.
La prima leva.
Estendere e rafforzare la rete dell’Adi con la presa in carico completa del paziente anziano, spingendo fino al 10%della popolazione over 65 in condizione di bisogno.
La battaglia sfidante è di riuscire a conquistare nuovi fondi ed investire, bilanciando le prestazioni tra strutture pubbliche ed accreditate, accelerandone la disciplina .Puntando all’estensione del servizio, alla assicurazione della presa in carica dell’anziano e del cronico per tutto il tempo necessario alla risposta del bisogno di cura e di riabilitazione,in modo standardizzato.Ha valore e senso riscoprire e riaffermare la spinta originaria che porto’ il modello Adi di Venosa ad essere buona pratica del SSn.
La seconda azione é proprio la costruzione e concreta realizzazione del modello di Chronic Care, impostato tra servizi sociali e sanitari ,centrato sui Punti unici di accesso, per la gestione di casi complessi/pluripatologici nei processi assistenziali di continuità ospedale-territorio …Spiccano esperienze da cui attingere linee-guida come i Dipartimenti di ..reumatologia ,oculistica etc.
La terza linea di azione.
La longevita e la green economy. Ripartire dal tema della transizione lavoro-non lavoro…attraverso educazione al pensionamento, revisione delle politiche organizzative del lavoro, adeguamento dei percorsi formativi, rafforzamento del Life Long Learning.
Gli esperti teorizzano una’silver economy’. Una stagione straordinaria che è matura anche in Basilicata. Per sperimentare un nuovo modello di sviluppo, per avviare una rigenerazione urbana nei centri più grandi e valorizzare le ‘aree interne’ ed i 101 piccoli comuni.
Un formidabile cantiere anche per superare il conflitto intergenerazionale e per garantire i livelli essenziali dei servizi sanitari e la qualità delle cure arrivando al domicilio del paziente , collegando i bisogni di cura con i centri ed i nodi più avanzati della rete.
Oltre il divario digitale per la salute .Solo un terzo degli anziani -digitali navigano con applicazioni per un vero e corretto monitoraggio della propria salute.
Occorre una rete più spinta ed avanzata per reggere le azioni di supporto per la promozione di abitudini sane; le strategie di prevenzione a casa ,i controlli periodici gratuiti per la riduzione del danno e per la cronicità, l’ automedicazione, la cura di sé, l’educazione alla salute.
Ma anche reti globali di sostegno in termini di affetto e intimità, spiritualità, religiosità, transfert e integrazione intergenerazionali.
Un’azione di coraggio e di grande determinazione per accelerare e finalizzare le politiche per l’area anziani e longevita.
Il rimedio c’è . Si costituiscano tavoli dedicati, con il concorso di una struttura di missione compartecipata dalle forze sociali , nell’ottica del partenariato.
C’è un grande spazio di miglioramento e di progettazione con la “nostalgia del futuro”.