Sit-in dei lavoratori Tis e Rmi davanti alla Regione Basilicata, precisazioni CUB. Di seguito la nota integrale.
Per il 14 giugno abbiamo indetto unitariamente come CUB ed USB un presidio dei lavoratori RMI e TIS in occasione del previsto incontro del tavolo tecnico con l’Assessore regionale alle Attività Produttive Michele Casino. Fin dall’inizio abbiamo sostenuto la lotta di queste lavoratrici e lavoratori unitariamente con l’USB e sulla base di obiettivi precisi e condivisi dalla totalità dei lavoratori, che possiamo riassumere così:
1) continuità del lavoro;
2) retribuzione adeguata ad una esistenza dignitosa;
3) riconoscimento di tutti i diritti finora negati;
4) stabilizzazione.
Da un po’ di tempo la dirigente dell’USB, Rosalba Guglielmi in contrasto con la maggioranza dei lavoratori e di una parte consistente di questi stessi lavoratori iscritti all’USB, ha avanzato delle proposte per noi negative da un duplice punto di vista.
Il primo è che esse sono divisive, in quanto prevedono nell’immediato la “soluzione” del problema della stabilizzazione solo per una minoranza della platea RMI e TIS, lasciando nel limbo dell’attesa il resto dei lavoratori. Il secondo è che, per quanto riguarda la questione dell’incremento della retribuzione, la proposta ufficiale avanzata da questa dirigente a nome di tutta l’organizzazione sindacale (ma non condivisa da altri), alla controparte recita così: “In questo periodo verrà riconosciuto direttamente ai lavoratori oltre all’assegno di 550/580 euro un bonus supplementare di 300 euro al mese per l’accesso ai servizi che possano garantire un miglior inserimento sociale ai nuclei familiari dei lavoratori interessati. La spesa di 3.000.000 di euro risulta già stanziata per il medesimo scopo ma vanno immediatamente modificate le delibere regionali n.375 e 388 del 22 giugno 2022 e quindi la conseguente cancellazione dell’avviso ARLAB che ha destinato l’acquisto di detti servizi presso le cooperative che si sono candidate a fornirli.”. Solo chi non conosce le due delibere in oggetto, che si chiede di modificare, non può capire che qui si chiede non il sacrosanto aumento della retribuzione, anche se in misura per noi comunque insufficiente, ma un bonus vincolato nella spesa per gli stessi servizi sociali previsti dalle delibere in oggetto, come le consulenze a sostegno familiare (questo servizio include consulenze psicologiche brevi, consulenze psicodiagnostiche, interventi di sostegno psico-socio-educativo per i genitori ecc…), servizi in ambito educativo ecc…
Una cosa per noi e per tutti i lavoratori interessati inaccettabile, una vera beffa. Con soddisfazione notiamo che nell’ultimo comunicato dell’USB datato 9 giugno si è corretto il tiro, ma la dirigente di questo sindacato evidentemente è incapace di ammettere di aver sbagliato e preferisce attaccare chi ha avuto il merito di evidenziare, nell’interesse dei lavoratori, il suo errore, blaterando su una presunta incapacità nostra di guardare la luna, mentre è proprio il raggiungimento di questa luna che viene compromesso dalle posizioni che abbiamo giustamente respinto. Ma quello che dobbiamo chiederci è a chi giova alimentare questa polemica fra i sindacati che più finora hanno rappresentato gli interessi dei lavoratori RMI e TIS? A chi giova partorire richieste, pomposamente denominate “proposte di stabilizzazione” senza che esse siano state preventivamente approvate dai lavoratori interessati, che pubblicamente si erano già espressi a favore di altre proposte? Solo ed unicamente alla controparte che finora si è dimostrata cieca e sorda nei confronti dei lavoratori. Chi crede che basti ammorbidire e minimizzare gli obiettivi per ottenere di essere ascoltati si mette su una brutta china e non ha fiducia nella forza dei lavoratori. Ottiene solo di dividerli ed indebolirli.