Stabilizzazione Lsu Unione dei Comuni Alto Bradano, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: Richiesta audizione urgente alla 2^ Commissione del Consiglio regionale della Basilicata. Di seguito la nota integrale.
L’Unione dei Comuni “Alto Bradano”, partita con quattro comuni, oggi ne conta ben otto: Acerenza, Banzi, Cancellara, Forenza, Genzano di Lucania, Palazzo San Gervasio, San Chirico Nuovo, Tolve. È l’unica realtà che è decollata in Basilicata che offre servizi associati importanti: la mensa scolastica, la centrale unica di committenza, lo sportello unico delle attività produttive, la riscossione della TARI, la gestione delle paghe e contributi, il trasporto scolastico. Tra i servizi forniti al territorio, spicca già da oltre un decennio quello della raccolta differenziata e del conferimento dei rifiuti solidi urbani che rappresenta una vera eccellenza poiché ha consentito di raggiungere percentuali di oltre il 70% nei comuni aderenti.
Dall’1 ottobre 2017 il nuovo servizio di raccolta dei rifiuti interessa e coinvolge oltre gli otto summenzionati comuni dell’Unione dei Comuni dell’Alto Bradano, anche altri quattro comuni dell’area, Maschito, Montemilone, Oppido Lucano, Venosa e assorbe oltre 60 risorse umane circa 40 automezzi e ben 11 isole ecologiche e una stazione intercomunale di trasferta. Un’Unione dei Comuni in crescendo che si propone come obiettivo l’ulteriore ampliamento di questi servizi sull’intero territorio dell’Alto Bradano. L’Ente, tuttavia, attraversa una crisi dovuta al progressivo collocamento a riposo delle 5 unità di personale (1 dirigente con funzioni di segretario, 2 funzionari e 3 impiegati di concetto) del ruolo regionale e prima dipendenti della Comunità Montana Alto Bradano, rimasti fino alle fine del 2020 per assicurare l’ordinario funzionamento dell’ente e di questi servizi associati.
L’Unione dei Comuni, negli ultimi anni, ha risolto in proprio la sostituzione del citato dirigente, ha stabilizzato, con proprie risorse, 6 unità di personale prima a tempo determinato e impegnate su progetti di attività finanziate annualmente dalla Regione, con contributo annuale di circa 150mila euro.
In aggiunta per far fronte al crescente fabbisogno operativo delle specifiche gestioni associate, a spese dei comuni aderenti, si sono programmate assunzioni di 4 assistenti sociali e la stabilizzazione di 5 unità LSU al momento finanziate dalla Regione.
All’oggi gli uffici amministrativi e finanziari sono ancora privi di personale e solo grazie alla disponibilità di un funzionario di altro Comune responsabilmente messo a disposizione a tempo limitato e per poche ore settimanali dalla relativa Amministrazione si riesce ad assicurare gli adempimenti minimi che non possono garantire lo slancio programmatico ed operativo necessario.
La altrettanto delicata funzione del Segretario dell’ente è in via straordinaria coperta grazie alla disponibilità del Segretario di un Comune associato, il quale, pure autorizzato dalla sua Amministrazione riesce a consentire solo le sedute degli organi deliberativi.
L’ente ha compiuto ogni sforzo in proprio per evitare il collasso funzionale grazie anche al grande contributo fornito dagli LSU, che si sono prodigati (districandosi fra non poche difficoltà) fornendo il loro apporto affinché gli uffici continuassero a funzionare ma detta situazione ormai non regge più, in quanto il funzionamento dell’Ufficio tecnico e dello sportello unico delle attività produttive, reso pure possibile da assunzioni part-time effettuate con risorse pure proprie, non è sufficiente per l’ordinata complessiva operatività.
A fronte però di dette criticità, la Regione Basilicata ha approvato la legge 25/2020 promossa dalle competenti Commissioni consiliari anche dietro le segnalazioni e sollecitazioni dell’ Unione. Questa norma ha l’obiettivo di valorizzare definitivamente la formula delle Unioni, accortamente prevedendo pure stanziamenti annuali di 200mila euro per sostenere quelle in essere come per promuovere di nuove.
In assenza di un congruo e stabile contributo finanziario che consenta la stabilizzazione delle restanti 5 risorse Lsu, doverosa da parte dell’Unione dei Comuni dopo 22 anni di precariato, sarebbe destinata a cessare.
La recente Legge Finanziaria ha addirittura cancellato questo contributo mettendo l’Unione in forte crisi e allontanando la possibilità di stabilizzare gli L.S.U. che da decenni lavorano presso l’Unione. Per trovare una soluzione a questa incresciosa situazione, i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono un’audizione urgente alla II Commissione del Consiglio regionale della Basilicata.