Stellantis Melfi, sindacati Fim, Uilm, Fismic e Uglm su incontro del 29 giugno: basta demagogie, bisogna lavorare. Di seguito la nota integrale.
Siamo costretti ancora una volta a provare a fare un po’ di chiarezza, fermo restando che la verità in tasca non ce l’ha nessuno ma almeno basta con le demagogie.
Il passaggio all’elettrico:
È una cosa che vogliamo noi?
Tutto quello che sta accadendo nel settore dell’automotive, lo vogliamo noi?
Allora ci permettiamo. Il 25 giugno 2021, come Organizzazioni Sindacali tutte, abbiamo firmato un accordo che prevede che lo stabilimento di Melfi, a fronte delle norme europee, debba passare completamente alla produzione di quattro vetture elettriche.
In quell’accordo erano previsti strumenti di ammortizzatori sociali, il primo firmato fino ad agosto 2022, il secondo firmato fino ad agosto 2023.
In quell’accordo firmato da tutti ci sono strumenti voluti dalla norma e non dal sindacato in cui si prevede che per abbassare i numeri dell’utilizzo delle ore di CIGO si possono utilizzare:
1. Trasferte
2. Strumenti di incentivi all’esodo
Allora…come si fa a dire tutto ed il contrario di tutto?
Il tema è uno solo, lavorare incessantemente per provare a risolvere i problemi.
Sul piano industriale, da mesi, abbiamo messo in campo ogni azione utile affinché si arrivasse finalmente all’incontro del 29 giugno dove, di nuovo tutti, saremo insieme e speriamo con un’unica richiesta, non cancellare la norma europea perché non sta a noi cancellarla ma cercare di aumentare quelle quattro vetture completamente elettriche affinché si possano alzare i volumi dello stabilimento.
Sulle trasferte abbiamo detto in modo chiaro, non in modo demagogico, che non siamo d’accordo perché è chiaro che nessuno è d’accordo ma abbiamo istituito un tavolo di confronto, dove anche lì siamo seduti tutti, per eliminare dall’elenco delle trasferte tutte le persone con problematiche certificate, ma, ad oggi, purtroppo, ciò non ha sortito gli effetti sperati e abbiamo chiesto all’azienda di bloccare ogni forma di trasferta in modo unilaterale.
In più, anche nella categoria degli impiegati bisogna intervenire in modo serio, perché non è possibile che ad oggi tanti impiegati lavorino un solo giorno a settimana.
Questo è il ruolo vero del sindacato, lavorare, non urlare.
Anche perché se volessimo dire tutto anche sulla sicurezza, che non ha vincolo contrattuale, la maggioranza degli RLS è di costoro.
Pertanto oggi il ruolo del sindacato deve essere esercitato fino in fondo. Con qualche errore? Solo chi fa sbaglia, chi non fa evidentemente non può sbagliare.
In conclusione, la politica tutta ha voluto questo passaggio all’elettrico ed in più ha inserito un’ulteriore norma che al 31 dicembre 2025 in Europa non si potranno più produrre i motori euro6.
Le abbiamo provate tutte, oggi la politica che ha combinato questo disastro trovi le giuste soluzioni partendo da aiuti veri alle industrie specialmente dell’indotto e soprattutto strumenti veri che aiutino la fuoriuscita dei lavoratori.
Inoltre la Regione Basilicata da mesi sta facendo delle interlocuzioni con il gruppo Stellantis, che tutti sappiamo che vanno nella direzione di aiuti dal punto di vista energetico, ma il vero scambio deve essere uno solo: aumentare la capacità produttiva dello stabilimento di Melfi allocando nuovi modelli, come da noi richiesto, oltre alle quattro vetture già definite bisogna annunciare il quinto modello che abbia volumi importanti; ma soprattutto garantire le future commesse all’indotto di Melfi senza dimenticare che i lavoratori della Logistica devono poter concorrere, insieme alle loro aziende, alle future commesse perché, ad oggi, al netto della demagogia di sorta, vorremmo ribadire che anche noi non siamo d’accordo col passaggio all’elettrico ma ormai è un processo irreversibile.
Pertanto, ognuno si assuma le proprie responsabilità e soprattutto lavori in modo serio per salvaguardare Melfi ed i suoi lavoratori.