Il Patronato Ital Uil compie 71 anni. Un traguardo di storia al servizio dei lavoratori e delle famiglie e di presente quale “avamposto” di difesa sociale e dei diritti. Lo strumento essenziale per assolvere alla missione che ci siamo dati di “sindacato delle persone”. Così Vincenzo Tortorelli, segretario regionale Uil Basilicata sottolineando il lavoro che svolgono oltre 60 funzionari, collaboratori degli Uffici Ital presenti capillarmente sull’intero territorio regionale con sedi comunali e zonali. Una realtà – aggiunge – al servizio delle persone attraverso un impegno per rendere fruibili i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, degli emigrati e degli immigrati. Solo qualche giorno fa commentando i dati Istat ho parlato di lotta alla povertà e al disagio sociale quale priorità. Con il Patronato contribuiamo a difendere i più deboli.
A poche settimane dalla sua nascita, nel luglio del 1952, l’Ital aveva già svolto 8.103 pratiche. Cinque anni dopo, le pratiche erano arrivate a 154.953. Oggi, l’Ital è in grado di approntarne oltre un milione e mezzo, offrendo tutela e assistenza su questioni e problematiche che attengono al lavoro e alla previdenza, alla salute e alla sicurezza, all’emigrazione e all’immigrazione. Le porte del Patronato sono sempre aperte. Anche in piena pandemia, tra le poche porte aperte a lavoratori e pensionati ci sono state quelle delle strutture sindacali e del Patronato. C’è un dato emblematico della volontà dell’Ital di non venire meno al proprio impegno istituzionale, seppur in una condizione di oggettivo disagio. Nel 2019, gli uffici zonali erano 496; nel 2020, 501; nel 2021, 507; nel 2022 sono già 513: invece di ridurne il numero, quindi, abbiamo aperto uffici, anche mentre il virus imperversava. È stata un’opera molto apprezzata, specialmente dalle persone più deboli e più esposte a rischio che, in una fase così buia, non hanno cercato solo un aiuto tecnico e competente per affrontare e risolvere le tante questioni burocratiche, ma si sono rivolte a noi anche per avere un punto di riferimento e un’assistenza connotata da comprensione, disponibilità e umanità.
Tutto ciò è stato ed è possibile – sottolineano all’Ital Uil – perché i nostri operatori sono animati da una volontà di solidarietà e di servizio, ma anche perché sono mossi dalla consapevolezza di avere strumenti e preparazione adeguati a compiere nel modo più efficace possibile tale compito. La formazione. Ecco la parola chiave, ecco la leva su cui abbiamo agito per tenere alto il nome dell’Ital e per consolidare quella reputazione e quel consenso che si sono ampiamente manifestati in tutti questi anni.
L’Ital ha sempre cercato di rendere concretamente fruibili i diritti conquistati a favore delle lavoratrici, dei lavoratori, delle pensionate, dei pensionati e delle persone più bisognose di sostegno ed aiuto. E lo ha fatto muovendosi in piena autonomia, seppur parallelamente al percorso tracciato dalla Uil, perché è un Istituto di tutela e assistenza che si relaziona anche con le Istituzioni statali e che, proprio in questo quadro, offre un servizio per il bene dei singoli, ma nell’interesse della collettività. Un impegno che vogliamo rinnovare tutti i giorni e che ribadiamo, con particolare slancio e determinazione, in occasione di questo nostro settantunesimo anniversario.
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