“Al Governo chiediamo tre azioni concrete, una in ambito europeo per razionalizzare il percorso di elettrificazione, una prettamente nazionale per sostenere le necessarie riconversioni industriali e infine una di sostegno ai lavoratori colpiti dalle ricadute occupazionali della transizione energetica”. Lo dichiarano Tiziana Bocchi, segretaria confederale Uil con delega all’industria, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, al termine del primo degli incontri programmati per la giornata di oggi dal Ministro Urso sui settori auto, elettrodomestici e siderurgia.
“Al Governo chiediamo di intervenire a livello europeo – spiegano Bocchi e Ficco – per bloccare il motore endotermico euro 7, che rappresenterà un aggravio per le case automobilistiche non solo insostenibile ma addirittura irragionevole, se si pensa che è già iniziato il percorso a marce forzate verso l’elettrico. Al contempo chiediamo di spendere presto e bene i miliardi di euro già stanziati per l’automotive, al fine di aiutare l’intera catena produttiva a sostenere il peso delle riconversioni, a iniziare dalle grandi imprese della componentistica come Bosch e Marelli. Infine abbiamo bisogno di strumenti di sostegno per i lavoratori che saranno colpiti dalle ricadute della elettrificazione, che di per sé si stima ridurrà l’occupazione di almeno il 30%”.
“L’interesse dichiarato dal Ministro Urso – chiudono Bocchi e Ficco – a difendere la produzione nazionale non può che trovarci d’accordo in termini di principio, ma deve tradursi in azioni mirate e tempestive, senza inutili rimpianti per le tante occasioni perse, ma piuttosto con la determinazione a non ripetere i medesimi errori del passato. Speriamo che un dialogo sindacale più strutturato e continuo possa favorire l’elaborazione di una efficace politica industriale: abbiamo bisogno di un confronto di ampio respiro per passare da una logica di gestione delle emergenze a un approccio di maggiore programmazione e, a valle di ciò, di dare continuità ai tavoli specifici già insediati ad esempio su Blutec, Industria italiana Autobus e naturalmente Stellantis. Ci aspettiamo anzi che il tavolo Stellantis sia riconvocato presto, per riprendere la discussione a cominciare dalla nascente fabbrica di batterie di Termoli”.