La sala degli Stemmi della Curia Arcivescovile in piazza Duomo a Matera ha ospitato questa mattina il convegno “Sulle orme della vita di San Giovanni da Matera” organizzato dalle gemellate Associazioni “Amici Pro San Giovanni da Matera” con sede a Matera e Ginosa e a breve a Calvello, in provincia di Potenza.
Il seminario è stata l’occasione per un approfondimento culturale-religioso per studiosi, storici, religiosi, teofili, fedeli con l’obiettivo di incrementare la conoscenza e la divulgazione a tutti i livelli geografici della Storia e della Vita del Santo Concittadino materano, Giovanni Scalcione più conosciuto sul Gargano, presso il Monastero di Pulsano, come “Giovanni l’Eremita”.
Dopo i saluti di Monsignor Pino Caiazzo, Arcivescovo della Diocesi di Matera-Irsina, all’incontro, coordinato da Giovanni Di Caro, componente del Direttivo dell’Associazione “Amici Pro San Giovanni da Matera”, sono intervenuti Mons. Francesco Sirufo, Arcivescovo della Diocesi di Acerenza, il Sindaco di Calvello Anna Cantisani, il Sindaco di Matera Domenico Bennardi e l’assessore alla cultura Tiziana D’Oppido. Momento centrale della manifestazione è stata l’istituzione del “Patto di amicizia” istituzionale tra le Città di Matera e Calvello e religioso tra le storiche Curie Arcivescovili di Matera-Irsina e di Acerenza.
Le origini del Patto di Amicizia sono state trattate da Emanuele D’Adamo, Presidente della Associazione “Amici Pro San Giovanni da Matera”. Il Dirigente CNR Nicola Masini, esperto in Scienze del Patrimonio Religioso di Basilicata e Franco Villani, editore, hanno relazionato sul tema specifico di come “La congregazione pulsanese fondata da san giovanni da matera si è sviluppata a Calvello”.
A seguire spazio agli interventi di Emanuele Calculli (Presidente Associazione I Pastori della Bruna), Leo Montemurro (Presidente Cna Basilicata), Bruno Latella (Presidente Cooperativa Ecclettica di Calvello) e i Presidenti delle Pro Loco di Matera e Calvello.
Il presidente di Cna Basilicata, Leo Montemurro, ha consegnato al sindaco di Calvello, Anna Cantisani, un vaso in ceramica realizzato dalla maestra artigiana materana Maria Bruna Festa per rinnovare il legame tra le due città unite dalla tradizione per la ceramica.
Il convegno si è chiuso con la sottoscrizione degli atti istituzionali del Patto di Amicizia e lo scambio di targhe tra le delegazioni intervenute.
A seguire, in occasione della ricorrenza del 884° anniversario della morte del Santo materano ( 1139-2023) che ricade proprio il 20 giugno, si è svolta in Cattedrale la celebrazione eucaristica della Santa Messa presieduta da Monsignor Pino Caiazzo.
Emanuele D’Adamo, Presidente della Associazione Amici Pro san Giovanni da Matera-Ginosa, ha dichiarato: “Circa i richiami storici della vita di San Giovanni da Matera la letteratura narra che Giovanni Scalcione ( denominazione dubbia derivata presumibilmente dagli Scalzi e/o da De Scalzonibus) nacque in Matera verso la fine del secolo undecimo (1070 circa). Cresciuto in una delle più cospicue famiglie della Città di Matera, i suoi Genitori si distinguevano per i loro natali e per le loro virtù. Si narra che sin da fanciullo, dopo aver approfondito gli studi teologici presso il Monastero Benedettino di San Eustachio, in Cattedrale, perdutamente innamorato dell’Onnipotente, rinuncia alla ordinaria amicizia umana cercando insistentemente l’amicizia di Dio. Abbandona gli agii famigliari portandosi in varie regioni del Sud. Da eremita stremato, dopo affannosa ricerca, riceve finalmente l’intimo colloquio con il Divino; instancabile missionario e grande evangelizzatore dedica tutta la Sua Vita alla conoscenza e alla divulgazione della verità divina. Per dono e intercessione di Dio manifesta virtù miracolose e potenza taumaturgica su malati e storpi. Concede grazie a quanti lo hanno cercato e conosciuto; comanda sulla morte; vince su Satana; sana gli indemoniati; decide sulla pioggia liberando i contadini dalla siccità. Fondatore della Congregazione Benedettina di Ginosa e poi di Pulsano ( Manfredonia) muore in Foggia il 20 giugno del1139 manifestando ancora molti miracoli alle genti del Gargano e non solo. Fu proclamato Santo da Papa Alessandro III nel 1177. La sua casa natale fu trasformata in una Chiesa rupestre, chiamata il Purgatorio Vecchio, situata nei Sassi di Matera del Caveoso in Vico Purgatorio Vecchio. Nel 1830, per volontà popolare dei materani, le Sacre Spoglie giungono finalmente nell’amata Città di Matera ove tutt’oggi sono deposte nella Statua posta nell’Urna situata in Cattedrale presso l’altare minore a Lui dedicato. Numerosi sono i miracoli narrati da fedeli nella varie località e nella Città di Matera di cui il Direttivo dell’Associazione Amici Pro San Giovanni da Matera, sedi in Matera e Ginosa, mediante la ristampa del Libro di Marcello Morelli (anno 1938) ne cura la divulgazione, la Vita e le Opere del Santo.
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)