La retromarcia dell’assessora regionale alle Infrastrutture circa la cancellazione del Frecciarossa Taranto-Potenza-Milano-Torino conferma l’inaffidabilità della responsabile dei Trasporti e la mancanza di dialogo e collaborazione con le componenti della società lucana viste soprattutto come fastidiose antagoniste. La sua narrazione è inaccettabile e fuori da ogni logica in una regione con gravi problemi di isolamento (ed evidenti contraddizioni), dove esistono gli impianti della Val d’Agri e di Tempa Rossa che rappresentano l’area petrolifera più importante d’Europa e che dovrebbero assicurare ben altre situazioni trasportistiche ai Lucani. Ma la domanda che in molti si pongono riguarda la eventuale condivisione della Giunta Regionale difronte al suddetto penalizzante provvedimento, che ha sorpreso e indignato tanti Lucani. La sensazione è che siamo anche in questa occasione in presenza della mancanza di rispetto dei cittadini, che si trovano difronte a una rappresentante della comunità che, forte del potere assegnatole, si muove a ruota libera come se il settore (pubblico) che gestisce fosse un fatto privato. Ovvero ignorando completamente i disagi procurati all’utenza, nonché alle vaste aree della regione (come il Materano e il Metapontino) ben lontane dalle sue “attenzioni”. L’inaccettabile e illogico operato dell’assessora (in una realtà fragile e con enormi criticità infrastrutturali che da tempo generano spopolamento, nuova emigrazione, denatalità ed isolamento) è caratterizzato dalla mancanza di quegli investimenti infrastrutturali ferroviari e stradali attesi da lungo tempo. Adesso si voleva procede addirittura con l’abolizione dell’unico collegamento diretto tra la nostra regione e il nord Italia, mentre le altre Regioni del Sud stanno rafforzando il servizio ferroviario per incentivare l’arrivo di visitatori e turisti in vista dell’estate. E’ difficile accettare questo modo discriminatorio di gestire il territorio e il trasporto pubblico, con decisioni non valutate con la dovuta attenzione che creano difficoltà all’utenza e allo sviluppo delle imprese. Insomma un errore tattico che distruggeva il trasporto pubblico. Oltretutto la Basilicata era già penalizzata essendo l’unica regione meridionale a non avere almeno un collegamento notturno con il Centro-Nord dell’Italia, e già questo rappresentava un segnale tracotante di distanza dai fabbisogni reali della gente che dovrebbe richiamare l’attenzione dei sindaci. Nel contempo un esempio di superficialità deleteria perché in questi anni non si è tenuto conto delle necessità degli utenti costretti a viaggiare solo nelle ore diurne e con un notevole aggravio di spese per il pernottamento e altre incombenze. Non si tratta di essere prevenuti detrattori, ma è evidente che mentre si illustrano i possibili vantaggi della tratta diretta Salerno-Napoli Afragola (almeno 30 minuti di viaggio risparmiati, che non sono pochi!) di fatto si priva i Lucani di collegamenti diretti con il Nord, incuranti dei disagi e delle promesse di cambiamento. La decisione dell’assessora, certamente contraria al buon senso e all’efficienza, di fatto allontana l’utenza dal treno. E’ questo che si vuole realizzare per favorire sulle lunghe percorrenze il settore concorrente? Di sicuro si continua a non tener conto della “grande occasione” di crescita costituita dalle Zes e dal Pnrr, escludendo di fatto la sollecitata velocizzazione delle FS, che con investimenti adeguati (in particolare nel tratto Auletta-Tito-Grassano) potrebbero cambiare realmente il volto della Basilicata. Infine, avevamo chiesto, di modificare in un “treno veloce” l’Intercity pomeridiano per arrivare nella Capitale entro le 18,30, in modo da poter proseguire (eventualmente) alle 18,50 per Milano-Torino. Ed invece rischiamo di trovarci addirittura senza il Frecciarossa, che rappresenta l’unico segnale di modernità in una realtà sempre più abbandonata al suo destino.
Mercoledì 28 giugno 2023 alle ore 18 presso il circolo Belle Arti in via Flaminia 158 (nei pressi di piazza del Popolo) è in programma il libro “Matera. La Basilicata e le FS. Storie di autolesionismo e di ritardi di una regione del Sud”, di Nicola Pavese (con prefazione di Carmen Lasorella). La manifestazione romana, organizzata con la collaborazione dell’Associazione Lucana, vuole ripercorrere il complesso cammino per far arrivare nella Città dei Sassi le rotaie statali e, nel contempo, evidenziare le diverse occasioni perse, negando quello sviluppo al quale tendono l’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale” e le persone più sensibili della politica, del sindacato, del mondo produttivo e culturale. E’ prevista la partecipazione di Eleonora Locuratolo (presidente dell’associazione lucana di Roma), del giornalista Michele Rutigliano, del direttore del Centro Studi Fcl Cgil della Capitale) Pino Salerno, e dell’autore della pubblicazione Pavese. Nella seconda parte della manifestazione sul tema “Potenzialità turistico-culturali, trasporti e sviluppo della Basilicata”, dialogheranno l’attore Domenico Fortunato, il giornalista e scrittore Andrea Di consoli e Franco Rina, giornalista de LA7 e direttore di Cinemadamare. Le conclusioni saranno affidate a Vincenzo Viti, consigliere SviMez. Nuovi obiettivi di crescita e di sviluppo della Basilicata sono necessari e vi possono concorrere proprio le infrastrutture ferroviarie e stradali, rendendo possibile il collegamento alla linea Bari-Taranto,alle aree industriali lucane e alle aree interne della regione. La pubblicazione di Pavese sarà presentata prossimamente a Torino, Potenza, Lagonegro, nel Metapontino e in altre località della Basilicata.
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