La solenne novena per la Madonna della Bruna con la sua intronizzazione nella Cattedrale di Matera e la benedizione del Carro trionfale nella fabbrica del Carro in via Marconi a Matera hanno ufficialmente aperto i festeggiamenti dell’edizione 634 in onore di Maria Santissima della Bruna, patrona di Matera.
Dopo il giro per le vie cittadine del Concerto Bandistico “Città di Matera e la Santa Messa in piazza San Francesco d’Assisi con i residenti delle Parrocchie San Giuseppe Artigiano e Cattedrale e i rappresentanti di Associazione Maria SS. della Bruna, Confraternita I Pastori della Bruna, Associazione Cavalieri di Maria SS. della Bruna, Angeli del Carro, Pastori dell’Anima, Unitalsi, la statua della Madonna della Bruna è stata trasferita alla Cattedrale, dopo una breve processione che ha interessato via San Francesco, via del Corso, via delle Beccherie e via Duomo.
L’intronizzazione della Sacra Immagine di Maria Santissima della Bruna nella Basilica Cattedrale con l’Affidamento alla Madonna della Bruna dell’Associazione Maria SS. della Bruna, della Confraternita I Pastori della Bruna, dell’Associazione Cavalieri di Maria SS. della Bruna, degli Angeli del Carro, dei Pastori dell’Anima ha concluso il programma religioso del primo giorno dedicato alla Novena per la Madonna della Bruna.
Il clero si è quindi trasferito presso la piazzetta del Carro Trionfale. I messaggi religiosi di Don Francesco Di Marzio e Monsignor Pino Caiazzo, il saluto istituzionale del sindaco di Matera Domenico Bennardi e un momento musicale dedicato alla Vergine Maria, dal titolo “Maria InCanto. L’anima mia magnifica il Signore” presentato dalla corale polifonica “Totus Tuus” diretto da Cettina Urga, hanno anticipato una presentazione speciale del Carro trionfale, ideata e realizzata dal light designer Carlo Iuorno, preceduta da una breve introduzione al tema del Carro trionfale, affidata alla voce fuori campo dell’attore lucano Giuseppe Ranoia, già registrata. Un lavoro eccellente che ha valorizzato anche il rosone della facciata principale della Cattedrale di Matera, riprodotta nella parte anteriore del manufatto in cartapesta.
Quindi Monsignor Caiazzo ha benedetto il manufatto in cartapesta, realizzato per la prima volta da quattro artiste materane: Elena Mirimao, Annalisa Di Gioia, Laura d’Ercole e Luigina Bonamassa, impegnati nella realizzazione dell’opera anche il falegname Giuseppe Di Cuia e l’aiutante cartapesta Giovanni Bruno.
Il carro è stato realizzato rispettando il tema scelto dalla diocesi di Matera-Irsina: “Donna, ecco tuo figlio (Gv, 19, 26), Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv, 2, 5) – Dal mistero dell’Eucaristia ai ministeri della Chiesa”.La serata dedicata all’inaugurazione delle visite nella fabbrica del Carro per la visione del carro trionfale si è conclusa con lo spettacolo pirotecnico della ditta Pirotecnica Colangelo Fireworks di Avigliano.
Il carro trionfale si potrà visitare fino all’1 luglio dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 17,30 alle 22.
Michele Capolupo
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Di seguito la relazione presentata da Luigina Bonamassa, Laura D’Ercole, Annalisa Di Gioia ed Elena Mirimao, le artiste che hanno realizzato il Carro trionfale di Maria Santissima della Bruna edizione 2023.
Il si di Maria sotto la croce la fa diventare madre di tutti i viventi; Ella accoglie Giovanni e accoglie tutta la chiesa universale diventandone la Madre.
E’ in quest’ottica che il carro prende le sembianze della nostra chiesa locale, infatti, la facciata anteriore (tavola 1) e i laterali del carro rappresentano la nostra Cattedrale arricchiti da bifore, rosone e elementi architettonici e decorativi che la caratterizzano.
Sopra la seduta dell’auriga si sporge in avanti il rostro che è rivestito del sudario di Gesù Cristo, color bianco e oro, colori che esprimono purezza e candore, preannuncia la Resurrezione ed è sormontato da angeli seduti, che teneramente si abbracciano. Dal rosone si sprigiona un movimento di puttini e nuvole mossi dall’azione dello Spirito Santo; alle spalle della seduta dell’auriga un dipinto, che riprende l’interno della Basilica Cattedrale, ci invita ad entrare nel Mistero Eucaristico.
Si eleva dalla torre anteriore e occupa lo spazio della cupola il Campanile circondato da colombi.
Un filo conduttore ci conduce nella torre posteriore dove la porta della Madonna (tavola 2) prende le sembianze della porta del Santo Sepolcro di Gerusalemme, luogo che ha visto trasformare la morte in vita.
Il trono della Madonna è abbellito da girasoli, questa pianta infatti tende a girare sempre il bocciolo verso il sole e il fiore maturo verso est: il nostro punto cardinale è Gesù portato in braccio dalla sua dolce Mamma Celeste.
La spalliera, nella parte rivolta verso il centro del carro (tavola 3) è decorata con un arabesco floreale dorato ed è sormontato in cima da due angioletti che stringono tra le mani una coroncina del Santo Rosario. Nella parte posteriore (tavola 4) invece è dipinta la SS. Trinità che incorona la statua della Vergine Odigitria che tiene in braccio Gesù (questo è l’omaggio e il ricordo per i 180 anni dell’incoronazione della nostra Madonna della Bruna e del Bambino che il 2 luglio 1843 furono cinti di corone d’oro concesse dal Vaticano).
Nella parte centrale del carro prende forma plastica la scena tratta dal vangelo dell’evangelista Giovanni (GV 19,25-27):” Donna, ecco tuo figlio” (tavola 5). Gesù vivo e già nelle sembianze della Resurrezione è inchiodato con i piedi ad un albero a forma di croce (tavola 6) formato da tre tipi di alberi differenti: ulivo, simbolo di pace; vite, perché Gesù è linfa vitale per le nostre vite; alloro, simbolo di potenza, vittoria e immortalità. Gesù con le mani si protende verso la madre li presente
e le affida il discepolo da lui amato che rappresenta l’umanità intera. Prendono parte a questa scena ricca di amore e carica di speranza altre due donne: Maria di Clèopa e un’altra che l’evangelista nomina come ‘la sorella di sua madre” e cioè “ciascuno di noi”, poiché sappiamo bene che Maria era l’unica figlia di Gioacchino ed Anna. Quest’ultima si presenta in ginocchio e con le mani unite in segno di richiesta verso Gesù e ci ricorda la citazione, sempre dell’evangelista Giovanni (GV 6,30-35) “Signore dacci sempre questo pane”. Tutto è incorniciato da uno sfondo di
Gerusalemme (tavola 7).
Sui fianchi del carro sono poste sei anfore (tre per lato), che rappresentano i giorni della creazione e che contengono il vino nuovo, il vino che dà gioia, il vino trasformato da Gesù alle nozze di Cana.
Con questo miracolo Gesù annuncia quella che sarà la sua morte che, dopo tre giorni, si trasformerà in vita nuova.
I quadri presenti nella parte del prospetto principale del carro rappresentano: nella torre anteriore un’immagine di Maria Nuova Eva (tavola 8) e quindi Maria nella sua necessaria partecipazione alla redenzione dell’umanità intera e al di sotto lo stemma arcivescovile di Mons. Caiazzo; nella torre posteriore due immagini delle nozze di Cana: nel primo (tavola 9), posto nella parte superiore della torre, Maria intercede presso il Figlio chiedendogli di intervenire affinché non venga a mancare la gioia durante il matrimonio, nel secondo (tavola 10) posto nella parte più in basso, Gesù esaudisce la richiesta della madre e così da inizio ai suoi miracoli.
Sono intervallati, tra le bifore e le anfore sopra citate, altri quattro dipinti più attuali che ci ricordano quanto, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, anche per noi è venuta meno la gioia del “Pane e del Vino” e dunque il comunicarci alla Mensa Eucaristica. Il primo dipinto rappresenta Papa Francesco che attraversa la piazza vuota di San Pietro in Roma (tavola 11) e sottolinea lo smarrimento che abbiamo vissuto in quel periodo, ma allo stesso tempo esprime la speranza di avere un punto fermo: la fede, ricordandoci che Gesù è sempre con noi, a capo della barca in cui ci siamo tutti.
Dice Papa Francesco, dalla cappella di Casa Santa Marta, che una preghiera che si eleva dalle nostre case può diventare respiro del mondo, un’unica voce che unisce e fortifica la comunità; tutto questo è pienamente espresso nel secondo dipinto (tavola 12) dov’è raffigurata una famiglia che partecipa alla Celebrazione Eucaristica trasmessa in televisione, un periodo storico che ci ha visto prendere parte a momenti di intensa preghiera vissuti tra le mura domestiche.
In tempo di covid ci è venuta a mancare anche la gioia di celebrare i sacramenti, tra questi il matrimonio. La condivisione, la festa, il vino d’amore tra lo sposo e la sposa, tra Gesù e la chiesa; per fare memoria di quanto questo sia importante nelle nostre vite si è pensato di esprimere graficamente nel terzo dipinto la scena di un matrimonio, ma non un matrimonio qualunque bensì quello della serva di Dio Chiara Corbella Petrillo (tavola 13) che ha testimoniato con la sua vita il servizio a Dio e alla famiglia. Questo amore è poeticamente raffigurato anche nel quarto dipinto con il Cantico dei Cantici (tavola 14).
Speculare, nel lato opposto del carro sono rappresentati: nella parte alta della torre posteriore Gesù risorto circondato da rami di ulivo e frutti di melograno che rappresentano l’abbondanza della
nuova chiesa nascente (tavola 15) e nella parte inferiore la Pentecoste(tavola 16).
Nella torre anteriore è raffigurata una scena dell’Assunzione di Maria al cielo (tavola 17) e nella parte sottostante lo stemma della città di Matera.
Le stesse anfore, cornici e bifore presenti nel prospetto principale le ritroviamo in quest’altro prospetto e racchiudono altrettanti quadri dove sono rappresentati i due ministeri della chiesa: il ministero ordinato dell’episcopato e il ministero istituito del catechista.
La prima immagine raffigura un incontro di catechismo (tavola 18). La dimensione vocazionale del servizio alla chiesa è sia per i consacrati che per i laici, chiamati a mantenere le comunità radicate nella fede insegnando, confortando e aiutando il prossimo.
Nel secondo dipinto (tavola 19) ritroviamo i segni tangibili dei doni di Dio, i Sacramenti, che diventano nutrimento per il corpo e per l’anima, alimentano la Fede e contribuiscono alla nostra santificazione.
Il beato Carlo Acutis, con la sua devozione a Gesù, all’Eucaristia e alla Vergine, è stato esempio di pura Fede per tanti giovani. Lui diceva: “una vita è veramente bella solo se si arriva ad amare Dio sopra ogni cosa, il prossimo come noi stessi”. Tutto ciò è sintetizzato attraverso il terzo dipinto che raffigura il giovane Acutis in cammino verso la Santità (tavola 20).
Infine, il ministero dell’episcopato è rappresentato con un’immagine del recente Congresso Eucaristico svoltosi nella nostra città dal titolo “Torniamo al gusto del Pane”; un momento solenne che ha radunato componenti laici ed ecclesiastici, provenienti da tutta Italia, con lo scopo di
approfondire la devozione, il culto e la conoscenza dell’Eucaristia. In quest’ultimo quadro è riconoscibile il pastore della nostra diocesi che stringe tra le mani il Santissimo Sacramento e porta al seguito il popolo di Dio in cammino (tavola 21)
Michele Capolupo
La fotogallery della processione e intronizzazione di Maria Santissima della Bruna nella Cattedrale di Matera e della benedizione del Carro trionfale 2023 (foto www.SassiLive.it)