Nell’audizione in 2^ Commissione Consiliare Regionale, Bilancio e Programmazione, presieduta dal consigliere Luca Braia, abbiamo voluto ancora una volta, rappresentare lo stato di crisi funzionale e finanziaria in cui versa l’Unione dei Comuni “Alto Bradano” e le tre nascenti Unioni dei Comuni della provincia di Potenza, Lagonegrese, Val Camastra/Basento e Comuni Montani Medio Agri.
Il presidente e coordinatore delle quattro Unioni dei Comuni potentine, Fernando Scattone, pochi giorni fa, ha indirizzato al presidente della II° Commissione Consiliare, Bilancio e Programmazione della Regione Basilicata, una richiesta di audizione urgente che, si aggiunge a quella già richiesta dalle tre sigle sindacali, CGIL, CISL E UIL.
Il presidente Scattone dopo aver ringraziato il presidente della II commissione e componenti per la tempestività nella convocazione, facendo riferimento alle precedenti corrispondenza indirizzata a più organismi regionali, rimaste senza esito, durante l’audizione è ritornato a segnalare le già rappresentate criticità in cui versa il funzionamento dell’ente in oggetto.
Ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, Scattone ricorda che l’Unione dei Comuni Alto Bradano, composta da ben 8 comuni, Acerenza, Forenza, Cancellara, Tolve, San Chirico, Genzano di Lucania, Banzi, Palazzo San Gervasio, sorta nel 2011 con la soppressione della Comunità Montana dell’Alto Bradano, rappresenta nella regione l’unico ente funzionante di programmazione e gestione associata tra comuni, anche non aderenti, di fondamentali servizi ( raccolta e smaltimento dei rifiuti, mensa scolastica, riscossione tributi, sportello unico attività produttive, centrale unica di committenza appalti, servizio paghe del personale dei comuni e, tanto altro ancora in programmazione).
Come più volte ricordato, nei diversi incontri, si sottolinea ancora una volta che “in assenza di un congruo e stabile contributo finanziario (interrotto nel corso dell’annualità 2020), questa Unione dei Comuni è destinata a cessare, in spregio, per di più, alla chiara direttiva all’associazionismo locale predicato dalla legge sull’ordinamento dei Comuni (d.lgs 267/2000).
Di fatti, appare inverosimile che la Regione Basilicata, ha eliminato la sua contribuzione annuale all’Unione, del valore di circa 55.000,00 euro, per alleviare gli oneri di ordinario funzionamento.
A fronte di ditte gravi difficoltà, langue pure l’intervento prescritto alla Regione dalla L.R. 25/2020, che prevede uno stanziamento annuale di 200.000,00 euro a favore delle Unioni dei Comuni costituite e da costituire.
Per detta via, il dovuto e stabile contributo a questa Unione consentirebbe di adottare soluzioni organizzative che salvaguardino il corretto funzionamento degli uffici, nella considerazione pure che recenti disposizioni legislative consentono assunzioni in deroga agli ordinari limiti.
A tal proposito, segnalo afferma Fernando Scattone che, l’Unione dei Comuni, negli ultimi anni, ha stabilizzato, con proprie risorse ben n. 6 unità di personale prima a tempo determinato e impegnate su progetti di attività finanziate annualmente dalla Regione Basilicata.
In aggiunta, per far fronte al crescente fabbisogno operativo delle specifiche gestioni associate, a spese dei comuni aderenti, si sono programmate assunzioni di 4 assistenti sociali e la stabilizzazione di n. 5 unità LSU al momento finanziate dalla Regione.
Il presidente coordinatore Fernando Scattone, insieme al Sindaco di Banzi, Pasquale Caffio e agli altri Presidenti, Romano Triunfo, Gianni Pittella e Filippo Sinisgalli, in conclusione dell’audizione, hanno chiesto di aquisire ed impegnare la giunta regionale, tramite il Presidente Bardi, il precedente emendamento bocciato in consiglio regionale, che prevedeva i seguenti punti :
1) attuare nel più breve tempo possibile la legge regionale n. 25/2020, con un finanziamento specifico e finalizzato per le unioni dei comuni esistenti e nascenti;
2) recuperare in favore dell’Unione dei Comuni Alto Bradano le tre annualità del fual non trasferite, 2021 / 2022 / 2023 per un totale di 150.000,00 euro;
3) valutare la possibilità di inviare profili professionali della Regione Basilicata in “comando”, come già accaduto in passato presso le Unioni dei Comuni;
4) convocare, celermente, un tavolo di confronto tra la Regione, Provincia, Unioni, Anci e UNICEM sul tema.
I quattro presidenti confidando nel buon esito dell’audizione e sottolineando la necessità di interventi urgenti, si auspicano che la Regione Basilicata dia riscontro immediato alle richieste degli amministratori e che si possa uscire quanto prima da questa situazione di crisi funzionale che grava sulle Unioni dei Comuni che rappresentano il futuro per un adeguata programmazione dei servizi ai cittadini per piccoli e medi comuni delle aree interne.