È ormai da tempo che la UIL FPL denuncia questa criticità organizzativa e gestionale che riguarda l’A.O.R. San Carlo di Potenza.
Ancora una volta siamo costretti a denunciare le forti criticità che questa volta riguardano l’Unità di Manipolazione di Chemioterapici Antiblastici -UMaCA. Le terapie oncoematologiche sono formulazioni personalizzate definibili come preparati galenici magistrali, allestite sulla base della prescrizione medica per singolo paziente. Il ricorso alla via endovenosa quale modalità di somministrazione quasi esclusiva delle terapie antitumorali impone di assicurare la sterilità e la stabilità chimico-fisica del prodotto a garanzia della qualità e della sicurezza del trattamento somministrato.
La centralizzazione su Potenza della preparazione dei galenici oncoematologicipresso il laboratorio U.Ma.C.A. delle terapie sia per il Presidi di Lagonegro che per quello di Villa D’Agri,ha provocato un incremento delle attività in un contesto lavorativo già carente di personale, di spazi e di attrezzature adeguate e necessarie per la preparazione di questi farmaci.
Infatti, il numero del personale infermieristico è inadeguato rispetto alla quantità di preparazioni di tali farmaci, come anche il numero delle cappe, attrezzatura indispensabile per la sicurezza dell’operatore e per garantire la sterilità dei prodotti e dei materiali utilizzati risultainsufficiente per assicurare un numero così elevato di preparazioni.
Il carico di lavoro sta risultando insostenibile, il tutto aggravato da un depotenziamento del personale infermieristico e non da un potenziamento così come sperato e auspicato dal personale già assegnato e presente presso il servizio U.Ma.C.A..
Attualmente il personale infermieristico è in affanno, in quanto non si riescono ad assicurare i tempi di recupero tra le varie preparazioni che si rendono indispensabili e fondamentali, trattandosi di impegno non solo manuale ma di concentrazione nella preparazione di tali farmaci.
Queste gravi criticità sì ripercuotono negativamente nel contesto lavorativo: gli operatori sanitari sono oramai allo stremo per “responsabilità” e per le inefficienze del sistema.
Come noto queste preparazioni richiedono conoscenza e tecnica nella diluizione e nel prelievo di determinate quantità di farmaci, quindi è necessario che l’organizzazione sia adeguata a garantire tale attività per evitare eventuali errori nella preparazione, nella conservazione e distribuzione dei farmaci preparati,garantendo così gli standard di sicurezza nel rispetto delle procedure e dei protocolli.
Ci chiediamo, come è possibile che la Direzione dopo tanti solleciti verbali e soprattutto formali e dopo diversi incontri anche con i lavoratori, continui ad essere insensibili e soprattutto superficiale nell’approccio e nella gestione di tale problematica. Parliamo di cure chemioterapiche di procedure salvavita di farmaci senza i quali i pazienti rischierebbero di morire, dove anche la semplice interruzione delle infusioni chemioterapiche che potrebbero verificarsi per l’assenza di personale qualificato deputato alla loro preparazione, può recare danni irreparabili al paziente.