I quadri di Nino Camardo raccontano storie d’amore e di vita di paese, profumano di arance, di limoni. I colori sembrano rubati alla campagna dopo la pioggia ma la fastosità cromatica dei suoi gialli richiama paesaggi ancestrali e fiabeschi.
Nino Camardo è un pittore naif o, come ama definirsi, l’ultimo padre del naifismo a livello internazionale perché le sue opere e la sua fama non conoscono confini.
Camardo nasce a Pisticci, in provincia di Matera, nel 1949. Il lavoro non c’è e gli studi non sono una strada percorribile. Emigra in Toscana all’età di 12 anni, un biglietto del treno nella tasca e pochi spiccioli per mangiare. Arriva a Forte dei Marmi, trova lavoro in una pizzeria ma il fuoco sacro dell’arte ha bisogno di eruttare. Di giorno lavora in cucina, di sera dipinge sui cartoni della pizza.
Qualcuno nota il suo estro e il mondo di Nino Camardo si tinge di colori brillanti come le sue tele. Conosce grandi maestri tra cui Giorgio De Chirico, Salvador Dalì, Renato Guttuso e Pablo Picasso ma Camardo, pur non vivendo in Basilicata, rivendica con orgoglio le sue origini lucane.
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