Mattiamo finalmente la parola fine alla lunga vicenda dei ricercatori degli IRCCS – Istituti pubblici di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico e degli IZS – Istituti zooprofilattici sperimentali, lavoratori che costituiscono la spina dorsale della ricerca in campo sanitario, nel quale molti operavano in condizioni di precarietà addirittura da 13 anni.
Un risultato al quale abbiamo contribuito attivamente, portando avanti con determinazione la battaglia per arrivare alla stabilizzazione.
Un passo avanti per la ricerca e per il Paese.
Abbiamo rafforzato questi importanti istituti dandogli la possibilità di assumere a tempo indeterminato, per gli anni 2023, 2024 e 2025, il personale della ricerca sanitaria e delle attività di supporto ad essa, oggi assunto con un contratto a tempo determinato.
Nella platea dei beneficiari dell’emendamento, sono compresi quei ricercatori che hanno maturato 3 anni di servizio anche non continuativo.
Un risultato che sarebbe stato raggiunto ben prima se solo si fossero approvati gli emendamenti M5S, a prima firma della Deputata Gilda Sportiello, al decreto Bollette.
Il governo, invece, pochi giorni dopo l’approvazione degli emendamenti in Commissione ha fatto un clamoroso passo indietro sopprimendoli in Aula.
Non ci siamo arresi difronte alla miopia del Governo Meloni e oggi possiamo esprimere tutta la nostra soddisfazione per i ricercatori sanitari che vedono riconosciuto ciò che gli spettava di diritto.
È stato un grande lavoro di squadra che ha coinvolto i rappresentanti delle istanze dei ricercatori precari. La loro voce è stata tradotta in un atto concreto, del quale il M5S rivendica la paternità politica.
Questo lavoro di ascolto è stato messo nero su bianco in un emendamento M5S, questa volta al decreto PA, controfirmato, successivamente, da tutti i capigruppo della commissione bilancio della Camera dei deputati (Daniela Torto per il M5S), approvato all’unanimità.
Grande soddisfazione per il M5S che continua la sua battaglia contro il precariato, portando risultati importanti anche dai banchi dell’opposizione.