Il rapporto della Banca d’Italia sull’economia lucana nel 2022, con prime e parziali indicazioni per l’avvio del 2023, conferma che sono soprattutto le piccole e medie imprese ed artigiane le “più resilienti” agli effetti della crisi internazionale e nazionale. Così Rosa Gentile, presidente Confartigianato Matera che aggiunge: l’andamento delle iscrizioni e cessazioni di ditte artigiane alla Cciaa ribadisce questa tendenza. Al primo trimestre dell’anno in provincia di Matera sono 3.317 le imprese artigiane attive, con 61 nuove iscrizioni e 74 cancellazioni. Le più numerose le imprese che operano nel settore servizi (1179), seguite dalle costruzioni (1038), industria (739) e commercio (359). Il decremento più consistente si registra nel commercio (-2,45%) a testimonianza che è il settore con più difficoltà legate a vari fattori, tra i quali il calo dei consumi, confermato da Bankitalia, e l’aumento dei costi aziendali, in primo luogo energetici. Il dato delle imprese di costruzioni – commenta Gentile – è in linea con le indicazioni del rapporto e legato al bonus 110 con le preoccupazioni dovute alla nuova fase complicata attraversata dal bonus edilizia che si ripercuote sulle piccole e medie imprese edili. Anche se le aspettative riguardano adesso il Pnrr.
Una novità: secondo un’elaborazione di Unioncamere e InfoCamere, a partire dai dati del Registro delle Imprese, è cambiata negli ultimi cinque anni la mappa dei mestieri artigiani nel nostro paese. La tendenza che nel Materano trova conferma anche se in numeri più ridotti e in maniera non uniforme sui territori: più attenzione per la persona, la manutenzione della casa, la mobilità ma anche per la cura del verde e per l’offerta di servizi digitali. Meno spazio a trasportatori, elettricisti, falegnami, servizi di lavanderia, panettieri e idraulici. In termini assoluti, il mestiere che ha fatto segnare l’espansione più consistente è quello degli estetisti, in cui sono inclusi i tatuatori e nail shop. A seguire troviamo i muratori, i tassisti, i serramentisti e i giardinieri . Sulla scia della trasformazione digitale crescono anche gli specialisti in servizi ICT espressione dei nuovi mestieri legati ad attività come l’e-commerce o la cyber sicurezza. I cinque anni a cavallo delle tre emergenze globali che hanno segnato il panorama della nostra economia (pandemia, crisi energetica e irruzione del conflitto russo-ucraino), hanno inciso sui mestieri artigiani anche in negativo, riducendo il perimetro numerico di alcune attività. I più colpiti sono stati i piccoli trasportatori, seguono gli elettricisti, i parrucchieri e barbieri e i falegnami.